Roma-Feyenood

In Campidoglio tutti pronti per la finale della Roma a Tirana, ma con scaramanzia

Gianluca De Rosa

A palazzo Senatorio si aspetta con trepidazione (e corna sotto lo scranno) la partita. E anche negli uffici del sindaco sono stati spiritosamente silenziati i laziali. All'Olimpico maxi schermi per chi rimarrà in città 

Tra gli scranni dell’aula Giulio Cesare e alla buvette del Campidoglio si parla molto meno di prima. No, non c’entrano niente le frizioni di maggioranza sul termovalorizzatore. Su palazzo Senatorio è calato sinistro il silenzio della scaramanzia. Nella Capitale si attende un evento più sentito del Giubileo. Mercoledì prossimo si gioca a Tirana la finale di Conference League tra Roma e Feyenoord. E la fede calcistica divide in due l’Assemblea capitolina, travalicando gli schieramenti politici. “Purtroppo in questa consiliatura è pieno di laziali agguerriti che ci aspettano al varco”, dici Federico Rocca, consigliere di FdI, ma in questo caso soprattutto presidente del Roma Club Campidoglio. Roberto Gualtieri è il primo sindaco veramente romanista dopo quasi 30 anni: Rutelli è laziale come Alemanno e Raggi, mentre Veltroni è tifoso juventino. Solo di Marino si vociferava la fede giallorossa, ma il sindaco posò apposta con indosso una sciarpa per metà romanista e per l’altra biancoceleste. E dunque Gualtieri ha tutta l’intenzione di volare in Albania per sedersi tra i 21mila della Kombëtare Arena. La riserva ancora non è sciolta, ma chi è vicino al primo cittadino ha pochi dubbi: “Alla fine andrà sicuramente”.  Le titubanze nascono sempre dalla cabala: “E se poi la Roma perde?”. “E in quel caso diranno che Roberto porta sfiga”, scherzano in Regione da dove invece, è certo, non arriverà Nicola Zingaretti, romanista, ma timido. Sorge ulteriore domanda: Gualtieri porterà con sé l’assessore allo Sport? Qui nasce un nuovo dilemma. A gestire le deleghe  c’è Alessandro Onorato:  lazialissimo. “Ho scelto di non andare, rispetto le passioni calcistiche. Le ritengo sacre”, ci ha spiegato. Mancherà Onorato, dunque, ma un altro membro della giunta a Tirana ci sarà senz’altro: l’assessore alla Città dei 15 minuti Andrea Catarci. “Sono abbonato in curva Sud da anni  e sono stato estratto per il biglietto”. Niente tribuna autorità. “Eh no, a stringere la mano al sindaco di Rotterdam ci penserà Roberto, io starò tra i tifosi, ci incontreremo fuori”.


Anche l’Assemblea capitolina avrà i suoi ambasciatori a Tirana. “Saremo una numerosa delegazione”, dice Rocca. Con lui ci sarà il compagno di partito Andrea De Priamo, ma anche i dem Lorenzo Marinone e Daniele Parrucci. Si dispera invece il grillino Paolo Ferrara: “Non ho trovato il biglietto”. I giallorossi dell’Aula Giulio Cesare saranno in abbondante compagnia. Sono 70mila i romanisti in partenza con voli charter (andata e ritorno in giornata). Ma i posti sono solo 10.000.  “Per Tirana sarà una vera sfida”, dice Rocca. Ma la capitale albanese forse è l’unica città del mondo in cui l’evento è vissuto con ancor più attesa: il governo ha istituito una giornata di festa nazionale e il comune organizza due maxischermi, uno per tifoseria, dietro le due curve dello stadio e un altro, più grande e per tutti, nella piazza principale della città. Anche a Roma ci si prepara. La Roma ha ottenuto dal Coni l’allestimento dei maxischermi all’Olimpico. Per l'evento "Con la voce all'Olimpico e con il cuore a Tirana" da verdì sarà possibile acquistare i biglietti in tutti i settori, proprio come una partita normale.