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Roma Capoccia

Le ambiguità di Raggi e parte del M5s sui vaccini

Marianna Rizzini

L'ex sindaca non ha mai esplicitamente detto di volersi vaccinare e si è spesa per il reintegro dei medici e infermieri non vaccinati

La foto ha fatto il giro della rete: Virginia Raggi, ex sindaca di Roma, con cappuccio e mascherina, intenta a fare la fila per il tampone davanti a una farmacia. E se è vero che i motivi per fare un tampone possono essere diversi dal non volersi vaccinare, la polemica successiva alla pubblicazione della foto ha riportato alla luce il problema di fondo. Che sia “ni vax” o meno, Virginia Raggi, che ha avuto il Covid nell’autunno del 2020, non ha mai esplicitamente detto di volersi vaccinare. Anzi: pur essendo una rappresentante delle istituzioni, si è più volte distinta per parole non proprio chiarissime sul vaccino, tipo “non sono no vax, seguo solo i consigli medici”. E, intervistata dal Fatto quotidiano, ha reiterato la non chiarezza: “Argomenti triti e ritriti, ci sono tante altre cose di cui parlare”. Ma perché non parlare di uno degli argomenti in cima all’agenda politico-sanitaria? Raggi si difende su Facebook: “Alcuni quotidiani hanno rilanciato una fotografia che mi riprende mentre sono in fila, insieme a decine di persone, in attesa di poter fare un tampone. Chiariamo subito due punti: non stavo facendo nulla di illegale e, a differenza di quanto qualcuno vuole insinuare, non ero in ‘incognito’ solo perché indossavo un cappuccio per difendermi dal freddo. Se avessi voluto nascondermi (da cosa poi?) avrei cercato una farmacia senza fila”. E il marito di Raggi, Andrea Severini, sostiene l’ex sindaco sul web: “Quindi chi è in coda per farsi un tampone è un no vax?”.

Fatto sta che oggi c’è un consiglio in presenza in Aula Giulio Cesare, e la questione della presentazione del Super green pass è stata sollevata dai calendiani: “Tutti si chiedono a questo punto: cosa farà l’ex sindaca?”, ha detto la capogruppo della Lista Civica Calenda Flavia De Gregorio: “Tornare a discutere in presenza, in Assemblea Capitolina, in vista dell’approvazione del bilancio, è importante ma lo è ancor di più farlo nel rispetto del prossimo. Chiediamo quindi che venga consentito l’accesso in Aula Giulio Cesare soltanto con il Super green pass per limitare al massimo il rischio di contagio e dare così una risposta chiara a chi continua ad assumere posizioni ambigue nei confronti della vaccinazione, che è un’arma indispensabile in tempo di pandemia”. Calenda incalza: Raggi chiarisca se si è vaccinata o meno”. Invece Raggi si spende per il reintegro dei medici e infermieri non vaccinati. Non è un puntiglio: esiste, in alcuni settori dei Cinque stelle, un’ambiguità sul tema. Non è ora di affrontarlo? 


 

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.