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Roma Capoccia

La guerra dei dehors. “Ora più controlli”

Gianluca De Rosa

Le associazioni di quartiere chiedono lo stop alle deroghe per l’occupazione di suolo. Ma il comune non arretra

“Noi non vogliamo assolutamente fare una guerra ai ristoratori che in qualche modo garantiscono anche un controllo sul territorio, ma con la deroga sui tavolini in centro e non solo non si riesce più nemmeno a camminare”. Simona Marcellini, 69 anni, tecnica di Radiologia in pensione, è la presidente del comitato “Emergenza Trastevere”, una delle 20 associazioni di cittadini – quasi tutte dei quartieri della movida – che due giorni fa hanno scritto una lunga lettera a Roberto Gualtieri, all’assessora al Commercio Monica Lucarelli e ad alcuni presidenti di municipio per chiedere una cosa molto semplice: non confermare anche per il 2022 le deroghe varate durante la pandemia che hanno permesso a bar, pub e ristoranti di allargarsi a dismisura all’esterno. Il timore è che con la proroga dello stato d’emergenza questo non accadrà. 

Le attuali regole prevedono l’aumento gratuito dell’occupazione di suolo pubblico fino al 50 per cento per i locali del centro e fino al 70 per il resto della città. Ma da Trastevere a Monti – dicono i residenti – tavolini, pedane e dehors sembrano essere aumentati molto di più. Per questo i cittadini chiedono di tornare alla normalità. “La situazione sanitaria ed economica è per fortuna cambiata in meglio. Non ha senso confermare quelle deroghe”, dice la presidente del comitato Emergenza Trastevere. Secondo lei, per paradosso, il tavolino selvaggio che dal virus dovrebbe salvare sta diventando invece un’occasione di contagio. “Si creano continui assembramenti e spesso i dehors sono quasi totalmente chiusi da vetrate e manti di plastica: luoghi interni, ma senza la richiesta di green pass”.

“Per adesso – dice – non abbiamo avuto alcuna risposta. I residenti non vengono mai presi in considerazione e rispettati dall’amministrazione perché non fanno massa critica, ma stavolta abbiamo riunito 20 associazioni e altre si stanno aggiungendo, ci dovranno ascoltare”.

 

A far infuriare i residenti è il fatto che la deroga puntuale si è trasformata nel tempo in un vero e proprio liberi tutti. “A Trastevere – racconta Marcellini –  ci sono alcune strade piccole, di circa 3 metri di larghezza, come via San Cosimato o via del Moro, dove il camminamento pedonale e i parcheggi sono stati totalmente occupati dai tavolini in spregio alle regole del Codice della strada che dovrebbero comunque continuare ad essere rispettate, non si riesce più a passare neanche a piedi, è una situazione indecente”.

Dall’assessorato al Commercio però fanno sapere che molto probabilmente non ci saranno cambiamenti. Da queste parti sono già arrivate le contro missive delle associazioni dei commercianti che ricordano le oltre 1.000 aziende che hanno chiuso, pretendono la proroga delle attuali regole e chiedono di rendere strutturale l’aumento di occupazione del suolo pubblico. “Su quest’ultimo punto – dice Marcellini – siamo disposti a fare le barricate, non se ne parla. Comunque se intanto non vogliono cancellare queste deroghe è necessario che almeno vengano rispettate le regole che comunque ci sono: servono controlli costanti dei vigili che fino ad adesso non sono avvenuti nonostante le nostre continue segnalazioni”.

Sui controlli comunque l’assessora al Commercio sembra più disponibile. “Si faranno senza sosta”. Inoltre Lucarelli sta valutando la possibilità di reintrodurre un pagamento, seppur calmierato, dell’occupazione di suolo pubblico aggiuntiva. Se ne discuterà al tavolo permanente che intende organizzare in assessorato per cercare di mediare tra le esigenze degli esercenti e quelle dei residenti.

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