Virginia Raggi (foto LaPresse)

roma capoccia

Fine era Raggi, anche il consiglio comunale chiude in bruttezza

Redazione

Scene di mesto deserto in Campidoglio per la penultima seduta. Tutti assenti, i grillini ora si cercano un lavoro vero

Non c’è neanche la grandezza della fine. Come succede ormai da quasi un mese, anche ieri, penultimo consiglio comunale convocato prima delle elezioni, non si riesce ad aprire la seduta. Ci sono troppi assenti. Incredibilmente fresco e non sudato, a dispetto dei 37 gradi che infiammano la Capitale, il presidente Marcello De Vito, fa quattro volte l’appello, frapponendo fra l’uno e l’altro venti minuti di distanza, visto mai che qualcuno sia rimasto imbottigliato nel traffico proprio in quell’unica settimana in cui persino al centro di Roma è facilissimo parcheggiare. Un rito stanco e, ovviamente, inutile. Al termine della quarta chiama bisogna formalizzare l’imbarazzante verità di Pulcinella: “Presenti 19 consiglieri, assenti la sindaca e 29 consiglieri, constatato che il numero degli intervenuti non è sufficiente per la validità della seduta, trattandosi del quarto appello consecutivo con mancanza di numero legale dichiaro tolta la seduta che sarà aggiornata a domani in seconda convocazione”. I grillini presenti, su 21 rimasti nel gruppo, sono 9, gli altri sono tutti in vacanza. Uno di loro, Roberto Di Palma, a un certo punto sbotta: “Basta, così non si può, qui ognuno pensa solo ai ca**i propri”. Fuori i turisti, ignari del niente che accade a palazzo Senatorio, cercano riparo dal caldo sbracandosi nel lato in ombra di piazza del Campidoglio. La posa non è dissimile da quella del vivace gruppetto seduto in platea in fondo all’aula Giulio Cesare. Al centro c’è il capogruppo del M5s Giuliano Pacetti. Tocca a lui disegnare le liste grilline per le elezioni. E nel vuoto che l’aula riserva a tutti quanti si dedica a questa pur validissima attività alternativa. “Presenteee”, risponde gridando stancamente e inutilmente alla terza chiama per far vedere che anche se non è tra gli scranni lui almeno c’è. Con Pacetti c’è il consigliere, recordman di preferenze ad Ostia, Paolo Ferrara e altri due militanti grillini. Pacetti assicura: “Gli attuali consiglieri si ricandideranno tutti tranne Alessandra Agnello, Cristina Paciocco e Francesco Ardu che per ragioni personali hanno scelto di non ripresentarsi. Chiaramente – specifica Pacetti – di quelli rimasti nel gruppo”. E si perché dei 29 entrati nel 2016 sono ancora nel M5s solo in 21.

A vedere la desolazione del consiglio comunale dell’11 agosto, comunque, ci sarebbe da giurare che non proprio tutti siano così convinti di farcela. “Sta volta vincere al Win for life non sara così facile”, scherzano dai banchi delle opposizioni. E in effetti il numero delle preferenze che bastarono per entrare in Aula Giulio Cesare con la lista grillina nel 2016 fa ancora una certa impressione. L’ultima arrivata, Anna Fumagalli, ne raccolse 266, numeri con cui normalmente non si entra, vincendo, neanche in municipio. Ma lo stesso Pacetti, che oggi con Ferrara è tra i favoriti per il ritorno in aula Giulio Cesare, non superò le 750 preferenze. Che dire di Carlo Maria Chiossi che di voti ne raccolse 354? Sarà dura. Intanto bisogna terminare la consiliatura.


Oggi probabilmente non ci saranno neanche i 16 consiglieri necessari per aprire la seduta in seconda convocazione. La prossima sarà il 18 agosto. Per essere sicuri che i numeri basteranno si è deciso per la modalità “in videoconferenza”. Era previsto solo un consiglio comunale straordinario dedicato a Roma Capitale, ma è stata necessario affiancarne un secondo ordinario con all’ordine dei lavori i bilanci e la delibera per la razionalizzazione delle partecipate. Non atti secondari, ma documenti fondamentali. La loro assenza ha reso per la sindaca Virginia Raggi un compito complicato quello di compilare la relazione di fine mandato che doveva essere inviata alla Corte dei Conti entro il 4 di agosto e che invece per adesso, come anticipato dal Foglio, è rimasta in un cassetto, facendo storcere il naso dei magistrati contabili che hanno bacchettato la prima cittadina con tanto di nota ufficiale. Speriamo dunque che almeno virtualmente i consiglieri rispondano all’appello. Poi, da ottobre toccherà ai loro successori.

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