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Roma Capoccia

Le messe individuali vietate in San Pietro

Matteo Matzuzzi

Stop alle ritualità da "nostalgici": un polverone che si sarebbe potuto evitare

Il cardinale Joseph Zen, 89 anni, ha fatto sapere che se non fosse per la pandemia prenderebbe il primo volo per Roma e si inginocchierebbe davanti a Santa Marta fino a quando il Papa in persona non deciderà di revocare la disposizione della Segreteria di stato che dallo scorso 22 marzo ha proibito le celebrazioni individuali in San Pietro e ha confinato nelle Grotte vaticane i sacerdoti (“autorizzati”) che vorranno celebrare secondo la forma straordinaria.

 

Il caso si ingrossa e la domanda che sorge spontanea è se fosse proprio il caso di far scoppiare un pandemonio. Si dice che la messa individuale era perlopiù celebrata nella forma antica da “nostalgici” e che quindi bisognava intervenire. Perché? Era proprio così impellente ora, al di là di come uno la pensi nel merito e di quale rito prediliga? A ideologia non si sta rispondendo con ideologia? Il cardinale Müller, che certo non può essere incluso fra i “tradizionalisti” (frequentava padre Gutiérrez), ha usato l’immagine della basilica trasformata in museo, proprio l’opposto di quel che Francesco ha sempre detto e voluto. Con tutti i problemi che ha la Chiesa oggi, forse quello delle messe alle 7 del mattino non era così impellente.

 

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  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.