Roma capoccia

Il programma per Roma in pillole, secondo Forza Italia. Parla Gasparri

Il "no" che pare un "nì" di Bertolaso, e il rinvio del voto

Marianna Rizzini

"Bertolaso si sta occupando di cose urgenti, non ha tempo per il chiacchiericcio", dice il senatore azzurro. "Non contestiamo il diritto degli altri di proporre candidature, ma che siano congrue. No sperimentazioni". 

Un programma per Roma in pillole, in cui fissare gli obiettivi – come il rafforzamento dei poteri di una città che sia davvero “grande capitale internazionale del mondo sviluppato” e non “capitale mediorientale” – e in cui si tocchino tutti i punti critici: dal verde urbano al Tevere ai rifiuti alla mobilità alla casa alla sicurezza alla salute agli anziani ai minori alle periferie, fino all’auspicata trasformazione in “smart city”. A monte del programma in pillole, un libro di 700 pagine che va nel dettaglio su tutti i temi esaminati. Sono le analisi e le idee di Forza Italia per Roma, e il commissario romano di FI e senatore Maurizio Gasparri illustra l’opera partendo dalla gestazione.

 

“Questo programma”, dice, “è frutto del lavoro di diciannove consulte e sei dipartimenti che si sono occupati dei vari temi, ascoltando cittadini, parti sociali, categorie professionali, forze politiche. Abbiamo alle spalle circa cinquecento ore di riunione nei vari gruppi di lavoro, un punto di partenza per continuare a dialogare”.

 

Piccolo particolare: con chi alla guida? Perché se è vero che le elezioni sembrano essere slittate a ottobre, è anche vero che colui che era stato dato come candidato numero uno del centrodestra, Guido Bertolaso, al momento ha negato il suo coinvolgimento.

 

Gasparri analizza quel “no” con la lente del “nì”: “In questo momento Bertolaso ha cose urgenti da fare, certo non può occuparsi del chiacchiericcio sul suo nome”. Insomma, è come fosse ancora in campo, anche se non sgomita. “Dopodiché, dice Gasparri, non contestiamo il diritto degli alleati a proporre altre candidature, purché siano congrue. Non basta essere una brava persona: bisogna vedere se sei adatto a fare il sindaco”.

 

Via sbarrata anche “alle sperimentazioni”: “Direi che Roma ha già sperimentato abbastanza”. Diverso è se in campo ci fosse Giorgia Meloni, “ma Giorgia Meloni ha detto no. Dovesse ripensarci, siamo qui. Forza Italia c’è, per un centrodestra unito, e siamo soddisfatti per aver mobilitato così tante persone per Roma”.
 

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.