preghiera

Il tappo di Noè, tappo patriarcale che però mi serve a poco

Camillo Langone

Un bellissimo tappo ad espansione per bottiglie di vino, in acciaio inossidabile, consistente ed efficiente. L’unico problema è che a casa mia le bottiglie finiscono così in fretta che potrei tranquillamente tenerle stappate

Noè, come sono patriarcale! Ovviamente non quanto te, io vivo in tempi molto diversi, sotto il tallone della Grande Madre, e però ci provo, e però insisto sempre e infatti ho comprato il tappo Noè di Alessi, disegnato da Giulio Iacchetti (cremonese di Castelleone, paese di chiese magnifiche: Santa Maria della Misericordia, Santa Maria in Bressanoro...). E’ un bellissimo tappo ad espansione per bottiglie di vino, in acciaio inossidabile, consistente ed efficiente. L’unico problema è che mi serve poco: a casa mia le bottiglie finiscono così in fretta che potrei tranquillamente tenerle stappate, mai l’ossigeno farebbe in tempo a danneggiarne il contenuto. Sebbene questa cosa non la debba certo spiegare a chi ha fornito il soggetto dell’Ebrezza di Noè (mie versioni preferite quelle firmate Bellini, Saraceni, De Ferrari, mentre nella versione di Michelangelo ci sono troppi piselli in vista, un’overdose di Sodoma, un’offesa al patriarcato...). Ma insomma adesso il tappo patriarcale ce l’ho e il nuovo diluvio sono convinto che stia per arrivare (nuovamente l’uomo “ha pervertito la sua condotta sulla terra”). Mi manca soltanto un’arca. Possibilmente con cantina.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).