La bara della regina Elisabetta II (Ben Birchall/Pool via AP) 

Preghiera

Se anche la Chiesa anglicana ha da insegnare alla Chiesa cattolica

Camillo Langone

Ai magnifici funerali della regina Elisabetta si sono visti aspetti del cattolicesimo che fu, persino il pulpito. Il sermone è stato rituale, a differenza delle omelie dei nostri prelati. La Cei prenda appunti

Da che pulpito viene la predica? Stavolta, incredibile a dirsi, viene dalla chiesa anglicana. Da una chiesa scismatica e fatiscente, dalla quale tanti uomini sinceramente cristiani sono usciti o stanno uscendo per riunirsi con la Chiesa cattolica, fondata non da un re uxoricida ma da Cristo in persona. Eppure stavolta è questa piccola confessione assurda a offrire una lezione: i bellissimi funerali della regina Elisabetta sono stati talmente rituali da presentare aspetti cattolici preconciliari. Innanzitutto l’uso del pulpito. I magnifici pulpiti delle cattedrali italiane giacciono abbandonati, relitti della liturgia che fu, mentre a Westminster il primate d’Inghilterra proprio dal pulpito ha predicato. E il sermone è stato come doveva essere: breve e spirituale. Che differenza con le prediche sociologiche dei preti nostri (giusto domenica mi sono dovuto sorbire un’omelia pauperista, eccitata dalla tendenziosa traduzione di Luca 16,13), coi predicozzi parapolitici dei prelati Cei, più interessati all’elezione che alla resurrezione. Bisogna imparare da tutti: per una volta, perfino dall’arcivescovo di Canterbury.
 

  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).