Foto LaPresse

da londra

L'ultimo atto: i funerali di Elisabetta II. Poi la Gran Bretagna torna alla vita reale

Michele Masneri

Dopo dieci giorni di negazione della realtà, si sta per spegnere la defatigante macchina funebre con cui il paese saluta la regina. Da domani Londra torna a occuparsi dei suoi problemi, che sono tanti. A partire dall'economia 

Dal nostro inviato a Londra. Mentre si prepara l’ultimo atto della defatigante macchina funebre per salutare Elisabetta II, dopo dieci giorni di negazione della realtà garantita da questo spettacolo, è una Gran Bretagna che non vorrebbe uscire mai da questa celebrazione, perché per il resto le cose non vanno molto bene. Mentre i “grandi” della terra aspettano il feretro (all’alba gli occidentali), verso mezzogiorno, con calma, quelli del Commonwealth, estrema premura per tenere insieme quel che resta dell’impero, da domani, seppellita la sovrana, la prima ministra Liz Truss lancerà una serie di misure atte a rilanciare l’economia, mentre Londra sembra quella dei tempi pre-Thatcher. L’aeroporto di Heathrow aveva annunciato che avrebbe sospeso molti voli “per rispetto alla sovrana” ma non serve, arrivare all’aeroporto è impossibile perché un guasto sulle linee elettriche ha bloccato intere linee della metropolitana. Gli scioperi programmati per questi giorni sono stati sospesi per la celebrazione della sovrana. L’inflazione terrorizza tutti, perfino il nuovo Re che ha appena ereditato miliardi e castelli. Il primo ministro annuncerà domani l’eliminazione di ogni tetto agli stipendi dei banchieri, un segnale preciso per lasciare liberi gli spiriti animali dell’economia, nella speranza che serva a qualcosa. Dunque da domani si torna alla vita reale, nella speranza che il nuovo Re con le sue bizze e i suoi capricci sia in grado di tenere in piedi almeno per un decimo il carrozzone reale che almeno distraeva dalla realtà.  

Di più su questi argomenti:
  • Michele Masneri
  • Michele Masneri (1974) è nato a Brescia e vive prevalentemente a Roma. Scrive di cultura, design e altro sul Foglio. I suoi ultimi libri sono “Steve Jobs non abita più qui”, una raccolta di reportage dalla Silicon Valley e dalla California nell’èra Trump (Adelphi, 2020) e il saggio-biografia “Stile Alberto”, attorno alla figura di Alberto Arbasino, per Quodlibet (2021).