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preghiera

Il covidismo è antifilosofico e volgare

Camillo Langone

Oltre ai grandi pensatori ci vorrebbero anche i teologi sugli schermi

Da amante di Sophia, la presenza dei filosofi su schermi e schermini mi fa un grande piacere, solo che ne vorrei di più, oltre ad Agamben e Cacciari e Fusaro e Stefano lo Statalista, il mio amico Bonaga a cui il virus ha risvegliato il demone del comunismo, vorrei vedere Cristin, Cuniberto, Esposito, Ferraris, Floridi, Giametta, Manzotti, Marrone, Zhok... Da amante di Dio vorrei vedere anche dei teologi, però. Dove sono finiti? Per caso si sono estinti? O forse non hanno nulla da dire? Afferma Socrate, nel “Fedone”, che i “filosofi temono la morte meno di quanto facciano gli altri uomini”. Dunque il covidismo, basato sulla soppressione certa della libertà in nome di un’incerta salute, è antifilosofico e volgare. Io lo percepisco inoltre antiteologico però vorrei che ne parlasse un teologo, magari per spiegarmi che ho torto. Nessuno si presta? Pazienza. So benissimo che una Natività vale più di un’intera facoltà teologica, che San Gregorio Armeno nella trasmissione della fede conta più dell’Università Gregoriana, e che chiunque stasera abbia in casa un presepe ama la vita più di quanto la amano gli altri uomini.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).