William Turner, "Bufera di neve" (Wikimedia Commons) 

preghiera

Sono in pochi ad aver capito il ruolo della natura: non mamma bensì matrigna

Camillo Langone

Un problema noto a chiunque abbia un minimo compreso Leopardi. Tra questi, l'icastico Maurizio Ferraris con il suo "Post-Coronial Studies". E intanto il nuovo paganesimo si accompagna a una cospirazione contro la virilità 

Dei pochi autori che segnalano la presente mutazione religiosa, un’Europa già cristiana che ritorna pagana sprofondando nel fango dell’ambientalismo, Maurizio Ferraris è il più icastico: “Il vero grande evento è il passaggio delle consegne dal Vegliardo Barbuto a Madre Natura”, scrive in “Post-Coronial Studies” (Einaudi). Il problema, com’è noto a chiunque abbia minimamente compreso Leopardi, è il ruolo di costei: non mamma bensì matrigna. Passando da Cultura a Natura per i vecchi, per i malati, per i bambini non ancora nati, che soltanto un antichissimo libro difendeva, sono guai grossi. Mentre ai maschi sani è concesso appena il sopravvivere: lo Stato grandematerno impone la parità uomo-donna e dunque la castrazione delle differenze. Se nell’Ottocento Emerson scriveva che “la società è una cospirazione contro la virilità di ciascuno dei suoi membri”, nel ventunesimo secolo cosa mai si dovrebbe dire? Scrivere è in parte proibito e in parte inutile, non resta che pregare: io prego il Vegliardo Barbuto di prendere Madre Natura per i capelli e gettarla là dove “il fuoco non si estingue”. Voglio vederla in cenere.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).