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La pandemia mi ha restituito il piacere selvatico della pipì all'aperto

Camillo Langone

Almeno si scansano i virus e i batteri nei cessi pubblici. Memore del Leonardo di “salvatico è colui che si salva”, innaffio l’erbetta ghiacciata

Tante cose mi ha rubato la pandemia, una me l’ha restituita: il piacere selvatico e maschio della pipì all’aperto. Prima del 2020 la facevo nei bagni degli autogrill, addomesticato come tutti. Ora, se non devo prendere un caffè, nei posti di ristoro evito di entrarci ottenendo almeno tre risultati: 1) mi risparmio la desessualizzante mascherina; 2) scanso i virus e i batteri che si trovano, inevitabilmente, nei cessi pubblici; 3) mi godo la vista sulla campagna. Memore del Leonardo di “salvatico è colui che si salva”, accosto, scendo, mi apro la patta e innaffio l’erbetta ghiacciata e torno ragazzo e scopro che la vita è ancora bella e risalgo in auto libero e soddisfattissimo.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).