(Foto LaPresse)

Perché non metterò piede alla mostra di Francis Bacon

Camillo Langone

Il pittore anglo-irlandese cancellava le facce dai suoi ritratti. Andate pure a vederlo, se vi odiate

Andate pure a vedere l’appena annunciata, già molto pubblicizzata, mostra di Francis Bacon, a Roma da settembre al Chiostro del Bramante. Poi però non lamentatevi se avete problemi di autostima. Io, nonostante la compresenza dell’incolpevole Lucian Freud, non ci metterò piede. Ho appena letto “L’eclissi del volto” di Itzhak Goldberg (Marietti 1820). Cosa dice lo storico dell’arte francese? Che “destituire il volto è anche destituire il soggetto”. E cosa ha fatto il pittore anglo-irlandese? Ha destituito il volto in innumerevoli quadri. Goldberg insiste: “L’arte contemporanea è invasa da volti vuoti dove l’uomo pare estraneo a se stesso”. Purtroppo è così, i nipotini di Bacon sono talmente tanti che il ritratto senza faccia, con la faccia cancellata, è considerato l’epitome della pittura contemporanea (beninteso, da chi non segue la pittura contemporanea, comunque ricca di pienamente figurative eccezioni). Goldberg cita un altro storico francese secondo il quale il rigetto della figura deriva dall’odio di sé, dal sentimento di colpevolezza che l’occidente masochisticamente coltiva. Andate pure a vedere Francis Bacon, se vi odiate.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).