Validi antidoti all'epidemia dell'emotività

Camillo Langone

Sei settimane vissute seguendo i precetti della filosofia greca

Sebbene femminista come tutte, insegnante di scrittura alla scuola Holden come tutti, antisalviniana come tutti, Ilaria Gaspari ha avuto un’idea non da tutti: sperimentare nel quotidiano i precetti della filosofia greca. Dunque si è immersa nella saggezza antica per sei settimane, ciascuna vissuta secondo i dettami di una diversa scuola, pitagorica, eleatica, scettica, stoica, epicurea, cinica. Il risultato è “Lezioni di felicità. Esercizi filosofici per il buon uso della vita” (Einaudi), una piacevole lettura, un buon ripasso, un’utile via di mezzo fra Pierre Hadot e Luciano De Crescenzo, citati entrambi nella bibliografia (per chi come lei ha studiato alla Normale ammettere un debito nei confronti del bestellerista napoletano non è normale, è proprio stoico). C’è molto da imparare. Non da Pitagora, vegano intollerante come oggi ce ne sono tanti, né da Parmenide, uno che scriveva come Emanuele Severino e anche di Emanuele Severino ne abbiamo abbastanza, bensì dalle ultime quattro scuole. L’atarassia degli scettici, l’apatia degli stoici, l’aponia degli epicurei, l’autarchia dei cinici: validi antidoti all’epidemia dell’emotività, al dilagare in ogni contesto della nauseante parola “emozione”.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).