Barbey d’Aurevilly

Il mantellone dei pecorari francesi

Ringrazio di vivere in un’epoca in cui per dimostrare anticonformismo basta e avanza il mio compatto tabarro grigio

“Filosofia del sarto” di Louis Huart (Edizioni Suv) riporta alla Parigi di metà Ottocento, quando ci si vestiva molto meglio ma ci si curava molto peggio: l’autore morì a 52 anni di sifilide. Grazie a Huart scopro il rilievo anche economico dell’artigianato del tempo: in una città di ottocentomila abitanti le sartorie erano tremila e i sarti trentatremila. Grazie a Giuseppe Scaraffia, la cui prefazione è uno dei rari casi di prefazione che aggiunge davvero qualcosa, scopro la limousine, mantella dei pastori del Limosino e di altre regioni della Francia centrale. Lanosissima, ingombrantissima e di vistosissimo colore chiaro, la indossava a Parigi il gran dandy Barbey d’Aurevilly per dimostrare anticonformismo. Ringrazio di vivere in un’epoca in cui per dimostrare anticonformismo basta e avanza il mio compatto tabarro grigio, in confronto al mantellone dei pecorari francesi un esempio di minimalismo vestimentario.