Matteo Salvini impugna il Vangelo durante un comizio elettorale in piazza Duomo a Milano

Non spetta ai politici, e nemmeno ai magistrati, togliere la parola ai preti

Camillo Langone

Da sovranista non votante giudico sovranista aberrante il leader leghista che ha querelato il sacerdote colpevole di avere detto, durante una predica, “O siete cristiani o siete di Salvini”

Sovrana Chiesa in Sovrano Stato. Come un patriota rispetta tutte le patrie, un sovranista rispetta tutte le sovranità: in caso contrario è piuttosto un imperialista o un solipsista. Da sovranista non votante giudico sovranista aberrante il Matteo Salvini che ha querelato il sacerdote di Mariano Comense colpevole di avere detto, durante una predica, “O siete cristiani o siete di Salvini”. E’ una frase infelice o forse pure una frase idiota, ma non spetta ai politici, e nemmeno ai magistrati, togliere la parola ai preti. Dentro le sue mura e dai suoi pulpiti la Chiesa, per essere libera, dev’essere sovrana. “Se il sacerdote mostrasse rammarico si potrebbe trovare una conciliazione” ha detto qualcuno della Lega, minacciosamente ignaro di concetti quali libertà di espressione e libertà religiosa. Don Alberto Vigorelli è uno dei tanti preti che stravolgono il Vangelo a scopo immigrazionista, ma basta cambiare parrocchia ed ecco risolto il problema. Io l’ho fatto varie volte. Inoltre querelare non è da cristiani e a tal proposito si legga Matteo (ehm) 5,25 e poi San Paolo: “Se dunque avete liti per cose di questo mondo, voi prendete a giudici gente senza autorità nella Chiesa? Lo dico per vostra vergogna! […] E dire che è già per voi una sconfitta avere liti vicendevoli!”. Si noti dunque che denunciando quel prete Salvini, allontanandosi dal Vangelo sventolato in piazza del Duomo a Milano, in qualche modo gli ha dato ragione.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).