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la conferenza stampa

Giuseppe Conte conferma il sostegno a Ricci. "Non ci sono ragioni per chiedere un passo indietro"

Dopo le valutazioni, il leader annuncia che il M5s sosterrà il candidato dem, che ieri ha risposto alle domande dei pm. "Abbiamo apprezzato il suo atteggiamento. Chiederemo garanzie sulla legalità". Schlein: "Andiamo a vincere"

"Non ci sono condizioni per chiedere un passo indietro a Ricci", dice Giuseppe Conte. Il leader M5s lo annuncia  in conferenza stampa, nella sede di via Campo Marzio a Roma. Rivendica "l'onestà" come valore fondante del movimento, i principi ispirati all'etica pubblica e alle legalità. E dopo aver valutato le carte e le risposte dell'ex sindaco di Pesaro, dice ancora l'ex premier, non sono emersi particolari elementi a carico del candidato dem nelle Marche.  "Chiedergli un passo indietro sarebbe un brutto precedente, sarebbe fare di tutta l'erba un fascio".

Esulta Elly Schlein: "Bene che anche il M5S abbia confermato il supporto a Ricci, adesso andiamo a vincere insieme nelle Marche'', ha detto la segretaria del Pd che domani sarà a Urbania per un'iniziativa con l'europarlamentare dem.

Parlando ai giornalisti, Conte spiega di aver apprezzato l'atteggiamento di Ricci, che ieri si è fatto interrogare per 5 ore dai pm di Pesaro. "Abbiamo apprezzato che non c'è stata la tentazione di urlare contro una giustizia a orologeria con avvisi di garanzia a pochi giorni dalle elezioni. Abbiamo anche apprezzato che Ricci non si sia avvalso della facoltà di non rispondere, facoltà legittimamente concessa a qualsiasi indagato. Noi riteniamo che questa facoltà spetti a tutti gli indagati, ma se hai un incarico pubblico il primo dovere di politico è la massima trasparenza. Lasciamo che la Procura di Pesaro faccia il suo corso". Da qui la decisione di non sfilarsi dalla coalizione. Con un postilla: "Se dovessero emergere fatti nuovi, ne trarremmo le dovute conseguenze".

Il leader del M5s ha aggiunto che la sua forza politica chiederà garanzie a Ricci, l'adozione di "un protocollo sulla legalità", "un codice etico che possa prevenire il conflitto di interessi". Nelle Marche insomma Conte usa parole e una postura garantista. 

Poco dopo, in un altro passaggio, Conte torna a chiedere le dimissioni del sindaco di Milano Beppe Sala. "Per ragioni politiche. Ha confezionato il Far west edilizio”, specifica l'ex premier.  Chiama in causa anche i casi della ministra Santanché e del sottosegretario Del Mastro. Ammette poi che nella base nel Movimento, ma anche tra deputati e senatori, c'è una certa "inquietudine" dovuta al rapporto con il Pd e alle inchieste che hanno coinvolto in queste settimane amministratori e candidati dem. 

In ogni caso, spiega l'ex premier, in tutte le ragioni si valuterà caso per caso. "Se ci fosse un collegamento minimo fra Ricci e la candidatura che stiamo valutando in Campania, quella di Roberto Fico, significherebbe che il M5s fa mercimonio e significherebbe che sono un buffone. Non c'è alcun collegamento".  Quanto alla Toscana, in particolare "è in corso una valutazione su Eugenio Giani. Cerchiamo di capire se ci sono le condizioni. Veniamo da 5 anni di opposizioni. Entrare in giunta sarebbe un sacrificio notevole e se ci sono le condizioni lo decideranno i territori”. 

A livello nazionale, infine, Conte esclude "un'alleanza organica" con Pd e Avs, rivendicando l'originalità della sua forza politica. Cita temi quali la sanità e soprattutto le armi dove le sensibilità non sono uguali. Ma "vogliamo creare un'alternativa a questo governo e nessuno deve mettere in dubbio questa nostra genuina determinazione. C'è un dialogo quotidiano con i potenziali alleati. Lavoriamo per mandare a casa Meloni. La nostra preoccupazione è anche cosa fare il giorno dopo". Ovvero una caolizione capace non solo di vincere ma anche di governare.

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