l'affondo
Conte replica a Gentiloni: "Da lui un attacco vigliacco"
L'ex premier risponde alle dichiarazioni del commissario europeo, che in questi giorni aveva sminuito il ruolo del capo M5s nell'ottenimento dei fondi del Pnrr: "Riconobbe i nostri meriti. Ora fa campagna elettorale"
“Un attacco sorprendente”, così il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte risponde alle dichiarazioni fatte in questi giorni da Paolo Gentiloni, che nell'anticipazione di un libro aveva detto: i fondi del Pnrr furono assegnati “in base a un algoritmo. Non ci sono state negoziati dai capi governo”. E a proposito del “sacco di soldi” ricevuti, mantra spesso ripetuto da Conte, si era espresso in questo modo: “C’è un po’ di retorica italiana”.
“Nel 2020 il commissario riconobbe grande merito al mio governo, riconoscendo che fu una battaglia giusta e vantaggiosa per tutto il Paese. Disse che bisognava dare atto al premier Conte e ai ministri Gualtieri e Amendola di aver rappresentato bene l'Italia. Ora, in piena campagna elettorale, arriva questo vigliacco attacco". dice oggi Conte, tornando sulla questione Pnrr. All'epoca della pandemia, l’Italia beneficiò di 200 milioni di euro grazie ai fondi europei del Next Generation EU.
Conte smonta anche il racconto di Gentiloni secondo cui a decidere la divisione degli aiuti ai vari paesi fu un algoritmo: “L’algoritmo fu applicato solo alla fine quando si trattò di trovare un criterio di distribuzione tra i vari Paesi Ue, ma nei mesi precedenti la battaglia politica fu durissima. Si trattò di contrastare i Paesi frugali con la Germania e l’Olanda in testa". Anzi, il leader pentastellato nell’intervista aggiunge che furono proprio il Partito democratico e Italia viva a dichiararsi sufficientemente soddisfatti per la linea di credito del Mes aperta con la pandemia, mentre lo stesso Conte dovette rendersi protagonista di un “aspro litigio” con l’allora cancelliera tedesca Angela Merkel.
Alla destra, che in questi giorni ha sfruttato le parole di Gentiloni per gettare discredito sul Movimento in vista delle elezioni europee, Conte ricorda: “Sarebbe bene che tacesse. Fdi in Europa si è astenuta 5 volte. Fosse stato per loro, non avremmo i soldi del Pnrr. Sono due anni che governano e non hanno altra misura sul tavolo oltre ai soldi che abbiamo portato noi”.
Ma visto che la polemica è tutta con Gentiloni, come lo vedrebbe Conte come potenziale federatore del fonte progressista post elezioni europee? “Non credo sia un bel biglietto da visita cancellare verità storiche o attaccare il Superbonus come se fosse una Meloni qualsiasi”, risponde l'ex premier.
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