La riscossa di Elly

Schlein chiede a Emiliano l'azzeramento della giunta

Redazione

Nel pomeriggio il governatore aveva spiegato: "Non azzero la giunta". Con una nota in serata la segretaria chiede invece esplicitamente di farlo. Conte ha iniziato la guerra ai cacicchi e ora a lei tocca farla sul serio

"Nel Pd che stiamo ricostruendo gli interessi sbagliati e le modalità opache devono trovare porte chiuse e sigillate. Mi aspetto che Emiliano proceda dunque a un netto cambio di fase che non può tradursi in una mera sostituzione di chi è uscito, ma solo in un concreto rinnovamento degli assetti di governo regionale che sancisca un nuovo inizio, su basi diverse. Su questa linea confido che il presidente Emiliano operi in tempi brevi e con risultati tangibili.” Con una nota in tarda serata Elly Schlein mostra i muscoli. La segretaria del Pd già ieri, dopo l'addio alla giunta pugliese del M5s annunciata a Bari da Giuseppe Conte, aveva comunicato la necessità di "un netto cambio di fase". Oggi le parole si fanno più esplicite. Nella nota non si legge la parola "azzeramento", già lanciata dalla sinistra verde di Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, ma nella sostanza le parole di Schlein sembrano voler dire proprio questo.

 

Il braccio di ferro d'altronde prosegue da tutto il giorno. Emiliano in un'intervista ad HuffingtonPost aveva spiegato: "Non azzeriamo. Dobbiamo solo completare i buchi. Completare la giunta e continuare a lavorare con grande serenità". A rintuzzarlo nel pomeriggio ci aveva già pensato l'ex ministro Andrea Orlando: "Non condivido la minimizzazione di un fenomeno come quello del trasformismo, che non riguarda solo la Puglia e che non riguarda solo il Pd". In serata ecco la mossa con cui la segretaria prova a mostrarsi intransigente almeno quanto Conte. Sullo sfondo la famosa lotta "a cacicchi e capibastone" paventata dalla segretaria dopo la vittoria ormai più di un anno fa e in questi giorni rievocata dal capo del M5s come missione incompiuta di Schlein. Sul punto nel pomeriggio è stato l'altro ingombrante governatore del Pd, il vulcanico Vincenzo De Luca, a intervenire: " I cacicchi che dobbiamo cancellare, e sono d'accordissimo, stanno a Roma, nelle segreterie dei partiti".