Sergio Mattarella (LaPresse)

L'intervento

Mattarella contro i boicottaggi: "Recidere i collegamenti tra Università non aiuta la pace"

Redazione

Il capo dello stato ha ricevuto, insieme al presidente emerito della Slovenia Borut Pahor, la laurea honoris causa in Giurisprudenza a Trieste. "Dibattito, critica e dissenso collegati tra gli atenei di tutti i paesi, siano al di sopra dei contrasti tra Stati. Ue fondamentale per la pace". Poi il monito: "No a letture di comodo della storia"

"Le Università sono sempre state, oltre che sede di approfondimento e trasmissione del sapere, luogo del libero dibattito, della critica e anche del dissenso nei confronti del potere. Dibattito, critica e dissenso collegati tra gli atenei di tutti i Paesi, al di sopra dei confini e al di sopra dei contrasti tra gli Stati". Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parla dall'Università di Trieste, in occasione del conferimento della laurea honoris causa in Giurisprudenza che riceve insieme al presidente emerito della Repubblica di Slovenia, Borut Pahor. I due si erano tenuti per mano davanti alla foiba di Basovizza a luglio del 2020.

Le sue parole si inseriscono nel dibattito di queste settimane sul boicottaggio dei bandi e delle collaborazioni tra atenei italiani e israeliani.  "Se si recide collegamento tra Università, questo prezioso scambio di riflessioni, di collaborazioni, di esperienze, non si aiutano i diritti, non si aiuta la libertà né la pace, ma si indebolisce -dice il capo dello Stato- la forza del dibattito, della critica e del dissenso. Si aiuta il potere, quello peggiore, che ha sempre cercato di tenere isolate le università del proprio Paese, di impedirne il collegamento con quelle oltre confine". 

Partendo dalla Slovenia, Mattarella si è sofferamato anche sull'importanza e sul ruolo dell'Unione europea, in particolar modo in questa fase storica. "Nell’arco di una generazione Lubiana ha compiuto un percorso che oggi la fa sedere con autorevolezza nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni unite. Il suo esempio costituisce riferimento per i Paesi oggi candidati all’ingresso nella Ue. Le dinamiche geo-politiche in Europa hanno conferito rinnovato slancio al processo di completamento dell’Unione", aggiunge il capo dello stato. 

Un progetto che, mai come oggi, è "imprescindibile e urgente, alla luce anche della brutale e ingiustificabile aggressione della Federazione Russa ai danni dell’Ucraina. Ciò vale non solo nei confronti di Ucraina, Moldova e Georgia, ma soprattutto dei Paesi dei Balcani Occidentali che oltre venti anni addietro hanno iniziato questo impegnativo percorso di integrazione. Il mondo ha bisogno di pace, stabilità, progresso, e l'Unione europea è chiamata a dare risposte concrete alle aspirazioni di quei popoli che guardano al più imponente progetto di cooperazione concepito sulle macerie del secondo conflitto mondiale".

Mattarella ha quindi messo in guardia dai rischi del nazionalismo, soffermandosi poi sui rapporti tra Italia e Slovenia, che "hanno sviluppato un dialogo costante e fruttuoso, alimentato dalla consapevolezza che la comune adesione e appartenenza alla casa europea e ai valori euro-atlantici rappresentino quell'elemento identitario che rafforza nei nostri Paesi lo sguardo verso il futuro". Da qui il monito verso i tentativi di strumentalizzare i fatti e la memoria. "La riconciliazione con la storia non ci libera dal dovere di conoscerla e di ricordare. Non conduce a letture di comodo del passato né relativizza le responsabilità di ciascuno, ma ci consente di coltivare sentimenti di rispetto per le sofferenze di ciascuno, in luogo di nutrire rancore e contrapposizione".

 

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