l'annuncio

In Piemonte niente campo largo. Conte: "Dal Pd fuga in avanti. Corriamo soli"

Ruggiero Montenegro

"Difficoltà oggettive. Ma i dem non sono nemici. Resta sempre un orizzonte di dialogo", dice l'ex premier. A pesare sono le divergenze sulla giunta del sindaco Lo Russo: il Pd per la regione ha deciso di puntare sull'assessore torinese Pentenero

Ognuno per sè, almeno in Piemonte. "Il M5s designerà un proprio candidato", annuncia Giuseppe Conte. Che finisse così, cioè senza il Pd, in realtà il leader grillino lo aveva già fatto capire qualche giorno fa. Oggi però è arrivata la conferma nel corso di una diretta social in cui l'ex premier ha attaccato Giorgia Meloni e il suo governo, se l'è presa con Carlo Calenda – i due ormai passano le giornate a litigare, tra social e agenzie stampa – prima di passare al tema delle alleanze sui territori.

Chiusa la pratica lucana – "Marrese è un nome di cui siamo soddisfatti" – Conte ha spiegato le ragioni che hanno reso impossibile replicare un accordo. "È di queste ore una svolta in Piemonte dove abbiamo lavorato con il Pd sempre con generosità ma abbiamo avuto difficoltà oggettive a convergere su alcuni punti programmatici", ha detto l'avvocato di Volturara Appula. Il problema principale arriva da Torino ed è il sindaco dem Stefano Lo Russo: "C'è una giunta che sta andando in una direzione diversa dalla nostra uscente di Chiara Appendino e si è creata una frattura oggettiva. Ci sono anche altre questioni e punti programmatici". Tra questi, in particolar modo hanno pesato divergenze sulla sanità. "Il Pd ha avuto un’accelerazione, una fuga in avanti designando una candidata. Ne prendiamo atto", ha aggiunto l'ex premier, senza fare troppi drammi. Da mesi il tavolo tra dem e grillini arrancava, tra incomprensioni reciproche e rinvii. 

Nell'assemblea del Pd piemontese, che si è tenuta sabato mattina, i dem hanno deciso di puntare su Gianna Pentenero, assessora al Lavoro dell'attuale amministrazione di Torino. Un nome di garanzia che ha permesso ai democratici – grazie anche all'intervento del Nazareno – di superare la contrapposizione tra Daniele Vale (vicepresidente del Consiglio regionale piemontese e vicino all'area di Bonaccini) e Chiara Gribaudo (legata a Schlein). Ma Pentenero è anche diretta espressione della giunta Lo Russo, indigeribile insomma per il M5s che ha proprio nell'ex sindaca Appendino il principale riferimento piemontese. "Noi andiamo da soli", era stata infatti la reazione a caldo del gruppo locale del Movimento. 

A nulla sono valsi i tentativi di Schlein di ricomporre con Conte. Almeno in Piemonte, salvo nuove capriole, le strade saranno divise. Un esito che comunque "non vuol dire che il Pd diventa nostro nemico, ma un concorrente", ha assicurato infine il capo pentastellato, secondo cui rimane "sempre un orizzonte di dialogo".