L'impegno dell'Italia per la sicurezza nel Mar Rosso, domani il Senato vota su Aspides

Come funziona la missione europea: tempi, obiettivi e responsabilità. Intanto c'è stato il primo attacco dei ribelli Houthi all'Italia. I ministri della Difesa e degli Esteri Crosetto e Tajani. "Non siamo lì per fare azioni di guerra, ma difenderemo le nostre navi"

Sullo sfondo del primo attacco all'Italia sferrato l'altro ieri dai ribelli Houthi — con l'abbattimento del drone yemenita da parte del cacciatorpediniere Caio Duilio —, il Parlamento si prepara a votare la risoluzione che consentirà di dare il via alla missione europea Aspides, varata da Bruxelles ormai una settimana fa. Domani infatti arriverà in Senato la risoluzione del governo sulla partecipazione dell'Italia all'operazione internazionale. La maggioranza è compatta: dopo il rinvio del voto (previsto per giovedì 29) richiesto dalle opposizioni la settimana scorsa per consentire un approfondimento, adesso non c'è più tempo da perdere. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervistato dalla Stampa, ribadisce che la situazione nel Mar Rosso è grave. Tutti gli altri paesi coinvolti (Francia, Germania e Grecia) hanno già completato l’iter di approvazione, non manchiamo che noi. "Martedì mattina sarò alla Camera e poi al Senato per avere il via libera del Parlamento alla missione europea Aspides", conferma. "Nel Mar Rosso passa il 15 per cento del commercio globale", ha ricordato la premier, Giorgia Meloni. "Dobbiamo rimanere concentrati su un quadrante che è cruciale per i nostri interessi nazionali e commerciali". Il ministro della Difesa Crosetto, sentito dal Corriere, aggiunge che "non siamo lì per fare azioni di guerra, non possiamo per legge e Costituzione, ma difenderemo le nostre navi. Da cittadino sarei turbato se non ci fosse unanimità su una missione che difende i traffici marittimi nel Mediterraneo, che per noi sono vitali".

  

 

Il voto in Senato

"L’operazione dell’Unione Europea Aspides", è scritto nel provvedimento domani in Aula, "intende contribuire alla salvaguardia della libera navigazione e alla protezione del naviglio mercantile in transito in un’area di operazioni che include Mar Rosso, Golfo di Aden e Golfo Persico, con compiti eminentemente difensivi, estesi alla difesa del naviglio mercantile nella sola area prospiciente lo Yemen e nel Mar Rosso, in coerenza con la Convenzione delle Nazioni unite sul Diritto del mare e in stretto coordinamento con le altre iniziative multi-laterali presenti nella regione". Le opposizioni però potrebbero mettersi di traverso, proprio a partire dell'uso di un avverbio in questo testo. Il Corriere racconta che, in commissione Esteri e Difesa, "Verdi e sinistra hanno già tentato di proporre la sostituzione" del termine "eminentemente" per descrivere lo scopo difensivo della missione con "esclusivamente". "Ma l’esame, per scelta unanime dei capigruppo, non si è concluso con un voto che invece è stato demandato direttamente all’Aula, dopo le comunicazioni del governo", scrive Adriana Logroscino sul quotidiano milanese. Avs ha già avvertito che voterà contro "se la missione non è esclusivamente difensiva", mentre non si sa ancora con certezza quale sarà la posizione del M5s. Difficile che i grillini non sollevino obiezioni, vista la linea ultrapacifista tenuta dal leader Giuseppe Conte. Mentre dal Pd parrebbe filtrare una posizione favorevole all’autorizzazione della missione. 

       

Come funziona la missione Aspides

La missione Aspides è stata approvata dall’Unione europea il 19 febbraio scorso in occasione della riunione del Consiglio degli Affari esteri, durerà un anno e potrà essere rinnovata con decisione del Consiglio europeo. Oltre a Italia, Grecia, Francia e Germania, primi sostenitori della missione, hanno aderito ad Aspides Portogallo, Danimarca, Paesi Bassi e Belgio (ha detto di avere intenzione di voler contribuire con l'invio di navi). La missione al momento è composta da quattro fregate - francesi, greche, tedesche e italiane - che collaboreranno anche con una pattuglia aerea presente nella zona. 

  

Il comando strategico della missione è affidato alla Grecia: il contrammiraglio greco Vasileios Gryparis, da un quartier generale stabilito a Larissa. Il comando operativo invece spetta all'Italia. La base operativa sarà proprio sul cacciatorpediniere della Marina militare Caio Duilio. Al comando ci sarà il contrammiraglio Stefano Costantino, già a bordo del Duilio e pronto a guidare la flotta europea, anche questa già schierata nell'area. "Siamo pronti e addestrati per questo - spiega il comandante della Duilio, il capitano di vascello Andrea Quondamatteo -, portiamo con noi l'esperienza delle navi che ci hanno preceduto". Il cacciatorpediniere italiano è infatti nel Mar Rosso da un mese, impegnato in una operazione nazionale. Prima della Duilio, a pattugliare quelle acque pericolose c’erano la Virginio Fasan e poi la Federico Martinengo. 

  

Il ruolo dell'Italia nel Mar Rosso è rafforzato anche dall'incarico di comando che sarà assegnato al nostro paese per la Combined Task Force 153, all'interno della quale opera Prosperity Guardian, la missione multinazionale rivolta proprio alla sicurezza della navigazione nel Mar Rosso e nel golfo di Ade, cioè - come ha detto lo stesso Crosetto in commissione Esteri e Difesa - "in quel tratto di mare oggi messo a rischio dagli Houthi". Aspides quindi si coordinerà con Prosperity Guardian e con la missione Atalanta dell’Ue, guidata dalla Spagna, e che mira a combattere la pirateria nell’Oceano Indiano.