(foto Ansa)

le dichiarazioni

Un Salvini ancora incerto su Navalny: "Già non so cosa succede in Italia"

Redazione

Il vicepremier è tornato sulle contestazioni di ieri alla Lega: "Tutte le fesserie sui legami tra il partito e la Russia sono state archiviate". Ma rimane cauto sulle cause della morte dell'oppositore di Putin

"Difficilmente riesco a sapere quello che succede in tempo reale in Italia. Se la moglie dice che è stato avvelenato ci saranno elementi, immagino uscirà qualcosa. Come posso giudicare cosa succede dall'altra parte del mondo? C'è un morto, bisogna fare assolutamente chiarezza, la fanno i medici e i giudici". E' con queste parole che Matteo Salvini è tornato a parlare della morte di Alexei Navalny. Un atteggiamento molto cauto, che si spinge poco oltre rispetto a quanto, a caldo, aveva già detto il vicesegretario della Lega Andrea Crippa: "È presto per parlare. Non ci sono prove", aveva commentato.

E così il vicepremier, ospite di Rtl 102.5, è tornato anche sulle contestazioni subite dal capogruppo leghista al Senato Massimiliano Romeo durante la manifestazione di ieri al Campidoglio, indetta da Carlo Calenda proprio per commemorare la figura di Navalny. "Ieri eravamo in piazza per chiedere chiarezza, per chiedere la fine nel 2024 di tutti i conflitti aperti. Da parte della sinistra le contestazioni ci sono tutti i giorni", ha detto Salvini. Aggiungendo, rispetto alle critiche ricevute, che "tutte le fesserie che si sono sentite in questi anni sui legami tra la Russia e la Lega e i finanziamenti inesistenti, sono state archiviate dai giudici". Anche se pure l'occasione di oggi non è servita al segretario della Lega per fare chiarezza sull'accordo sottoscritto dal Carroccio con Russia Unita, il partito di Putin, nel 2017. Tacitamente rinnovato nel 2022 e quindi tuttora in vigore.

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