Foto dall'account Facebook di Vento dell'Est

non solo i casi di modena e bologna

Così la propaganda russa è riuscita a entrare nei comuni d'Italia

Alessandro Luna

Neofascisti, ultras e politica. Da Bologna a Pistoia, ecco la rete di associazioni dietro agli eventi filoputiniani di cui si è discusso in queste settimane. Così Vento dell'Est e Una voce nel silenzio sono riusciti ad arrivare in sale comunali, in un liceo e in altre occasioni hanno avuto come ospiti un parlamentare e un europarlamentare

Non solo Modena e Bologna. Gli eventi filo-Putin organizzati in spazi pubblici e annullati dalle amministrazioni comunali la scorsa settimana fanno parte di una lunga serie di iniziative che si sono svolte nel corso dell’ultimo anno. 

A organizzare questi appuntamenti sono sempre le stesse due associazioni: Vento dell’Est e Una voce nel silenzio, legate ai mondi del neofascismo e del tifo ultras, in buoni rapporti anche con esponenti politici. Il loro obiettivo è quello di diffondere il più possibile una narrazione che giustifichi l’aggressione russa nei confronti dell’Ucraina. A volte si incontrano in spazi privati, come è accaduto a Como per una conferenza sul Donbass che si è tenuta nel Bar Pino. In altre occasioni invece riescono a organizzare i loro eventi in luoghi che appartengono allo stato, grazie all’appoggio o alla distrazione di qualcuno nelle istituzioni locali. 

E’ il caso di Bologna, dove in un edificio di proprietà del comune dato in concessione a un’associazione per anziani era prevista la proiezione di un film di propaganda russa sulla guerra in Ucraina. L’evento doveva svolgersi il 27 gennaio, ma il sindaco Matteo Lepore ha convocato gli organizzatori chiedendo loro di annullarlo. Problema archiviato? Solo in parte, dal momento che quello stesso centro per anziani ha ospitato negli ultimi mesi altri due eventi filorussi organizzati da Vento dell’Est e Una voce nel silenzio: uno il 3 e uno il 15 ottobre.  

Anche a Modena il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ha revocato la sala comunale per un evento, previsto per il 20 gennaio, sulla “rinascita di Mariupol sotto l’egida della Federazione russa”. Ma nella sala civica “Villaggio Giardino” di Modena si erano già svolti due incontri sempre organizzati dalle stesse associazioni: il 3 dicembre la presentazione del libro “Obiettivo Ucraina”, con in copertina un soldato russo con la zeta simbolo dell’invasione sul braccio, e il 16 settembre un evento sul Donbass con ospite il propagandista filorusso Vittorio Rangeloni e i due rappresentanti di Vento dell’Est Fabio De Maio e Lorenzo Berti, quest’ultimo presidente dell’associazione e con un passato politico come candidato sindaco a Pistoia da Casapound nel 2017, e poi dalla Lega come consigliere comunale nel 2022.

Eppure il file pdf che si scarica sul sito del comune di Modena per affittare le sale civiche impone il rispetto dell’articolo 3 dello statuto, cioè dei valori costituzionali, di pace, libertà e diritti dei minori. Valori violati da questo tipo di conferenze, come ha poi riconosciuto lo stesso sindaco quando ha annullato l’evento previsto per il 20 gennaio. L’amministrazione si è giustificata dicendo che la richiesta della sala per l’ultimo incontro era stata presentata in modo da non far sospettare di nulla, con solo il titolo e senza la locandina.

Un altro episodio, che riguarda in questo caso anche dei minorenni, è quello di Aprilia: Vento dell’Est è riuscita a organizzare nel liceo Meucci un videocollegamento tra una classe italiana e una di Lugansk, nel Donbass occupato. L’iniziativa faceva parte del progetto della Regione Lazio OpenHub, finanziato con fondi europei che la Commissione Ue sta considerando ora di revocare. OpenHub ha spiegato al Foglio che non sapeva delle posizioni di Vento dell’Est e che l’organizzazione dell’incontro era stata affrontata assicurandosi che non ci fosse nulla di politico. Chi era presente, però, afferma il contrario. Il collegamento in classe è stato moderato dalla propagandista filorussa di Vento dell’Est Rossella Maraffino, e si è svolto con il sottile obiettivo di dimostrare agli studenti che la nostra cultura è più vicina a quella russa che a quella ucraina, come ci conferma il coordinatore di Azione a Latina Davide Zingaretti, ex studente del liceo Meucci che ha parlato con chi a quella lezione era presente. La responsabile di OpenHub, Francesca Buonanno, ha spiegato al Foglio come sono andate le cose: “Vento dell’Est ci ha presentato il progetto come uno scambio culturale con bambini ucraini. Non avevamo capito che per “Ucraina” intendessero il Donbass occupato. Noi non abbiamo fatto un controllo attento, ma loro ci avevano assicurato di non essere un’organizzazione politica”. Come a Modena, Vento dell’Est ha approfittato della scarsa attenzione di chi ha approvato l’iniziativa, non accorgendosi del carattere politico dell’associazione. Solo che stavolta ad ascoltare un’ora di propaganda pro-Putin c’era una classe di minorenni. Ma non è solo grazie a delle sviste che Vento dell’Est riesce a farsi ospitare nelle istituzioni. 

In alcuni casi è capitato che fossero esponenti politici a partecipare o promuovere le loro iniziative. A Taurisano, in Puglia, il 20 novembre si è svolto nella sala consiliare un evento sul Donbass delle due associazioni, con il patrocinio del sindaco di centrosinistra e con la partecipazione di Roberto Marti, senatore della Lega e presidente della Commissione Istruzione e Cultura del Senato, che ne ha poi pubblicato le foto sui suoi canali social raccogliendo l’entusiasta reazione di Andrea Lucidi, uno dei relatori dell’evento su Mariupol di Modena: “E’ bello vedere che finalmente alcuni esponenti dei partiti di governo iniziano a interessarsi della situazione del Donbass e delle sofferenze che Kiev ha inflitto a queste persone”, scriveva Lucidi qualche giorno dopo, aggiungendo: “Direi che è un grande segnale che un senatore della maggioranza interviene a un evento come questo”.

L’europarlamentare della Lega, Danilo Oscar Lancini, ha invece partecipato a un evento sul Donbass che le due associazioni hanno organizzato il 9 settembre alla Festa del Sole in Lombardia. A rendere questo episodio interessante è il fatto che la Festa del Sole è l’appuntamento annuale dell’associazione di estrema destra Lealtà e Azione, di carattere neofascista e che con Vento dell’Est ha organizzato una manifestazione contro l’invio di armi in Ucraina nel 2022. L’ex responsabile di Lealtà e Azione di Lodi, Emanuele Niccolini, è oggi uno dei portavoce di Una voce nel silenzio e il 23 ottobre ha partecipato a un incontro sul Donbass organizzato dalle due associazioni nella principale biblioteca comunale della città lombarda. 

In particolare, sembra esserci un legame tra ambienti della curva dell’Inter, Lealtà e Azione e Vento dell’Est. A Prato, infatti, il 15 dicembre un altro evento sul Donbass organizzato sempre insieme a Una voce nel silenzio si è svolto nell’Inter club della città. Lo testimonia una foto, pubblicata sui canali social di una delle associazioni, in cui si vede il vicedirettore de La Verità Francesco Borgonovo che parla di Donbass da un maxischermo, con accanto lo scudetto della squadra nerazzurra stampato sul muro. Il legame non stupisce se si considera che uno dei portavoce di Una voce nel silenzio è Francesco Baj, membro di Lealtà e Azione, condannato nel 2019 a due anni e sei mesi per gli scontri dei tifosi dell’Inter con quelli del Napoli a San Siro.

Da un anno a questa parte Vento dell’Est è riuscita a organizzare oltre 30 conferenze e iniziative, più volte ospitate in spazi pubblici come nelle sale civiche di Modena, in una scuola ad Aprilia, in uno spazio del comune a Bologna o nella principale biblioteca comunale a Lodi. Il tutto riuscendo a sfruttare talvolta qualche distrazione, in altri casi qualche appoggio interno alle istituzioni.

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