Governo e regionali

Meloni scippa la Sardegna alla Lega. Salvini: "Così si rompe l'unità"

Carmelo Caruso

Il partito della premier candida Truzzu, la Lega insiste su Solinas ed è pronta a correre da sola. La paura di nuove indagini su Verdini e non solo. FdI: “Uscirà dell’altro”

Gli affonda il pugnale a Cagliari ma dice di amarlo a Roma. Meloni sta scippando la Sardegna a Salvini. Gli uomini di Meloni rifiutano la parola scippo: “Stiamo facendo il bene di Salvini”. L’unità del centrodestra, del governo, è a un passo dal saltare per pecorino, brama e trame. Per il partito della premier il candidato governatore ora è Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari, esponente di FdI. Per Salvini il candidato resta l’uscente, il suo. Si stanno per rimettere in discussione una regola e la natura dei rapporti tra alleati: la ricandidatura dei governatori uscenti. Giovedì sera, il tavolo del centrodestra sardo, composto da sigle locali, stabilisce che il candidato migliore è Truzzu. Salvini chiama i suoi dirigenti e dice che “per noi il candidato è Solinas altrimenti salta un principio”. Significa che nelle cinque regioni che vanno al voto, Sardegna, Abruzzo, Piemonte, Basilicata e Umbria, si gareggia da divorziati. In questo caso è lui l’aggredito tanto che nel partito ricorre questa frase: “Se Meloni decide di andare avanti su Truzzu si carica sulle spalle la rottura del centrodestra. E’ una rottura che ha delle conseguenze enormi”.

La premier, la versione da conferenza stampa, lo chiamerebbe “riequilibrio”, come in Rai. All’interno della Lega se ne chiede un altro: “Se dobbiamo misurare le disavventure di maggioranza anche FdI ne uscirebbe male. La suburra di Vercelli non è nostra”. Salvini chiede il “lodo Berlusconi”. Negli anni floridi del berlusconismo, il Cav. cedeva alla minoranza spazio nelle regioni per evitare ritorsioni al governo. Per una volta anche Tajani si trova nella stessa condizione di Salvini. Così come Salvini difende Solinas, Tajani non cede su Bardi, il presidente della Basilicata. Meloni deve però allargare le sue stanze. Ha fatto sapere agli alleati che FdI è sottorappresentata e che il suo peso elettorale non può che tradursi con il governo di nuove regioni. La Sardegna sarebbe l’inizio, la vera preda è il Veneto, altra regione a guida Lega. Nel Lazio, Forza Italia continua a portare via consiglieri a Salvini (l’ultimo è Tripodi). Anche per Paolo Barelli, capogruppo di FI, “è chiaro che serva una riunione tra leader”. Tajani è a Parigi, per i funerali di Delors. Il primo giorno utile per tutti è lunedì. Salvini è ancora lontano. Ieri ha nominato Gianpiero Strisciuglio  commissario straordinario per l’anello ferroviario di Roma. E’ un dirigente apprezzato di Rfi, già indicato da Salvini come ad. Ferrovie, Anas sono sue competenze ma sono da giorni anche “ fascicoli”. FdI teme che dall’indagine giudiziaria sulla famiglia Verdini sia emerso “solo il venti per cento delle carte. Preoccupa la facilità di penetrabilità in Ferrovie”. Anche in Sardegna, a sentire gli alleati di Salvini, “la posizione di Solinas presenta delle problematiche”. Sono  le carte il nuovo fantasma di governo. Ci sono quelle giudiziarie e ci sono poi quelle da gioco, quelle che, come ha dichiarato Meloni, sempre in conferenza, “do io”, omettendo se il gioco fosse però un Solitario.

  • Carmelo Caruso
  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio