Giancarlo Giorgetti - foto Ansa

Al voto

Il rush finale della Manovra tra Mes, Superbonus e Patto di stabilità

Redazione

Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti è atteso oggi in aula a Montecitorio per un'audizione sulla legge di Bilancio, in votazione il 29 dicembre. Il titolare di via XX Settembre risponderà solo sul testo della finanziaria, ma le opposizioni sono pronte a dar battaglia sul Fondo salva stati. Nel frattempo, proseguono le trattative sulle detrazioni edilizie

Dopo la pausa natalizia, oggi 27 dicembre ripartono i lavori per l'approvazione della manovra finanziaria del 2024. Il testo, già approvato dal Senato, approderà domani alla Camera, dove sarà votato il 29 dicembre. Da questa mattina le commissioni Bilancio stanno valutando l'ammissibilità degli emendamenti presentati, che saranno votati dalle 14 alle 19. Le richieste di modifica al testo presentate dalle opposizioni sono circa un migliaio (350 quelle del Partito Democratico, 320 del Movimento 5 Stelle, 254 di Alleanza Verdi e Sinistra, 70 circa per Azione e il resto suddivisi tra Italia Viva e il gruppo Misto), ma nessuna sarà votata: il testo resta "blindato" e sarà approvato quello concordato dalla maggioranza. Il numero finale infatti dovrebbe ridursi circa a un centinaio, in modo da non porre la fiducia e dare tempo per la discussione e approvare il tutto nei tempi previsti.

 

E sempre alle 14 è prevista un'informativa del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, su richiesta delle opposizioni. Il ministro è al centro della polemica da giorni per il compromesso del Patto di stabilita raggiunto a Bruxelles e per la mancata approvazione del Mes. Il titolare di via XX Settembre ha spiegato, attraverso il sottosegretario al Mef Federico Freni, che l'informativa di oggi riguarderà soltanto la manovra e che ogni altro argomento verrà affrontato in separata sede. Ma le opposizioni sono già pronte a dar battaglia: dalla scorsa settimana stanno invocando le dimissioni del ministro e oggi chiederanno spiegazioni sulla mancata ratifica.

 

 

"Per quali ragioni ha dato via libera a un compromesso sul Patto di stabilità meno flessibile di quanto chiedeva l'Italia? Dove pensa di trovare le risorse per rendere strutturale il taglio del cuneo contributivo? Come si eviterà l'isolamento dell'Italia dopo la bocciatura del Mes, soprattutto ora che il nuovo Patto chiede un'interazione molto stretta fra i paesi europei e con la Commissione?", sono queste alcune delle domande che saranno rivolte a Giorgetti, come riportato dall'Ansa. "Il Parlamento ha chiesto al ministro di parlare di Mes e Patto di stabilità – ha detto all'Huffpost Luigi Marattin, di Italia Viva – e ci aspettiamo che parli di questo: in una repubblica parlamentare funziona così". Anche perché, continua Marco Grimaldi, vicepresidente di Alleanza Verdi e Sinistra, "vogliamo ci spieghi, alla luce del nuovo Patto, come la legge di Bilancio e le politiche economiche del governo possano evitare un disastro sociale".

 

Nel frattempo, queste restano anche le ultime ore per trovare un accordo sul Superbonus. In mattinata è prevista una riunione di maggioranza che dovrà trovare una soluzione che metta d'accordo anche Forza Italia. Dal 2024 la detrazione scenderà da 110 al 70 per cento. Questo significa che i proprietari dovranno pagare di tasca propria la differenza per concludere i lavori iniziati nel 2023 e che dovranno concludersi il prossimo anno. Sul tavolo sembra esserci una miniproroga proprio per permettere ai proprietari di chiudere i lavori, ma lo spazio di manovra resta poco. A guidare la trattativa restano gli azzurri; "Per Forza Italia questo governo, pur avendo subito una pesante eredità da quelli precedenti, non deve deludere le aspettative di condomìni e aziende oneste" ha detto al Corriere il capogruppo alla Camera Paolo Barelli.