(foto Ansa)

corsa contro il tempo

Così la Manovra rischia di slittare a dopo Natale

Redazione

La premier Meloni voleva l'approvazione della legge di Bilancio ai primi di dicembre. Ma la discussione è ancora ferma al Senato. Si tratta su una miniproroga del Superbonus (e sulle risorse per il Ponte sullo Stretto)

Nonostante il governo abbia rinunciato a presentare emendamenti correttivi pur di accelerarne l'approvazione, la legge di Bilancio è ancora ferma in Senato. Così che adesso secondo la gran parte dei gruppi parlamentari è abbastanza improbabile si riesca ad arrivare al voto in Aula il 18 dicembre. Con il serio rischio di uno slittamento a dopo Natale. Questa mattina la commissione Bilancio si è riunita per iniziare a passare in rassegna gli emendamenti delle opposizioni. Che però hanno abbandonato la commissione poco dopo, in mancanza della proposta che il governo avrebbe dovuto presentare sul finanzimento di alcune strutture strategiche, tra cui il Ponte sullo Stretto.

Era stata la stessa premier Meloni a mettere sul tavolo un'approvazione anticipata, addirittura prima del taglio del panettone. E' oramai prassi arrivare al termine della sessione di bilancio nelle ultime ore dell'anno, dopo sedute fiume, con lo spauracchio sempre presente dell'esercizio provvisorio. La capa del governo aveva detto: va fatto tutto d'anticipo. Ed è anche per questo che ai partiti della maggioranza è stato chiesto di non presentare emendamenti. Mentre per quel che riguarda le opposizioni, alla fine se ne sono contati circa 2300. Fatto sta che adesso che la discussione avrebbe dovuto risentire di un'accelerata, in realtà sembra essersi impantanata

Le forze di maggioranza, a dire il vero, tre emendamenti li hanno concordati: la riformulazione del taglio sulle pensioni dei medici, i contratti per le forze dell'ordine e le compensazioni per le regioni dopo la riforma dell'irpef. Un quarto riguarda i fondi per la costruzione del Ponte di Messina ma non è ancora stato presentato dai tecnici del Ministero dell'Economia e delle Finanze. Si tratta anche sul Superbonus, con Forza Italia che continua a chiedere una proroga "non onerosa", almeno per i cantieri già avviati. Il cosiddetto tesoretto di 100 milioni, specie di suk che maggioranza e opposizione spargono a pioggia in centinaia di rivoli, alla fine non sarà toccato (sebbene nei giorni scorsi si fosse parlato di un dimezzamento dei fondi). 

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