Il caso

Patto Italia-Albania sui migranti: dubbi su costi e personale e il governo non ci mette la faccia

Simone Canettieri

In Cdm va il testo del ddl, ma mancano alcune voci di spesa. L'operazione dovrebbe costare 200 milioni all'anno. Salta la conferenza stampa di Meloni e dei ministri

Mistero Albania. Il Consiglio dei ministri ratifica il protocollo Roma-Tirana. Tuttavia sui costi dell’operazione tanto cara a Giorgia Meloni e a Edi Rama fino all’ultimo mancano le cifre definitive. E’ un accordo destinato a entrare nel vivo a ridosso delle prossime elezioni europee. Nella bozza di lunedì, e circolata solo a riunione iniziata, alcune voci di spesa sono state rimpiazzate da “XXX”. Un modo per dire: la cifra ancora non c’è. Fino all’ultimo Palazzo Chigi ha cercato di far quadrare conti e numeri del personale che dovrà essere impiegato. Nel testo inoltre sono assenti anche i tipi il corpo delle imbarcazioni che effettueranno i salvataggi dei migranti in acque extra Ue: la Marina, dunque il ministero di Guido Crosetto, o la Guardia costiera, che in teoria risponde a Matteo Salvini?  


Di fatto, per la seconda volta consecutiva, salta la conferenza stampa post Consiglio dei ministri. Non si presenterà Meloni, che lavora a questa intesa dal viaggio ferragostano a Valona chez Rama. Non si faranno vedere i ministri interessati dal provvedimento. A partire da quello dell’Interno, Matteo Piantedosi, per proseguire con il Guardasigilli Carlo Nordio e poi a salire i due vicepremier, Matteo Salvini e Antonio Tajani. Visto che  la spesa è un argomento sul quale le opposizioni sono pronte a montare, il titolare degli Esteri, made in Forza Italia, spiega: “Il costo annuale dell’accordo sui migranti con l’Albania è sotto i 200 milioni di euro. Molti di meno di quelli sequestrati dalla Guardia di Finanza per un cattivo uso del superbonus”, spiega Tajani, a margine della conferenza nazionale dell’Export e dell'Internazionalizzazione delle Imprese all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Quindi senza essere presente in Cdm. Curiosa e da registrare la prima dichiarazione post Consiglio dell’altro vicepremier. 


Nel giorno in cui si è parlato di migranti da portare in Albania, Salvini si spende per la pista di bob a Cortina in vista delle Olimpiadi: “Si è perso troppo tempo”, dice. Alla fine il costo annuo, secondo indiscrezioni, si  aggirerebbe intorno ai 200 milioni. Anche se nel testo del disegno di legge, che ora passerà al vaglio del Parlamento, ne risultano circa  90. Il restanti sono da trovare. Tutto questo per far gestire in Albania la presenza di massimo 3000 migranti al mese che, nella versione più pessimistica circolata in questi giorni, scenderebbero fino addirittura a 700. 


Il testo licenziato non viene reso noto perché si trova in cottura al Dipartimento affari giuridici e legislativi di Palazzo Chigi (Dagl) per “ulteriori limature”. Fra cortine fumogene, disimpegno dei ministri  e pasticci all’orizzonte, l’opposizione ha facile gioco per attaccare. Matteo Mauri (Pd):  “Sul tavolo del Consiglio dei ministri c’è una prima stima che prevede che servano centinaia di milioni di euro. Soldi che vengono letteralmente buttati nel cestino inutilmente. E che si potrebbero risparmiare evitando un’operazione di pura propaganda”. Il nodo è: al di là delle ricadute sociali, quanto sarebbe costata la medesima operazione in Italia? Secondo il rapporto “L’affare Cpr”, nel territorio nazionale si spendono 54 milioni per i bandi di 10 Cpr.

  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.