Schlein: "Sulle bollette il governo è con le aziende e contro i consumatori"
"Serve una proroga del mercato tutelato", dice la segretaria del Pd. E, dopo il lavoro bipartisan contro la violenza di genere, adesso chiede a Meloni di collaborare sulla prevenzione. La modifica al Pnrr sugli asili nido, la piazza del 25 novembre e il salario minimo
"Hanno rinegoziato il Pnrr su tante cose, sono venuti ad agosto a dircelo, e su questo non potevano farlo? O non volevano?", dice la segretaria del Pd Elly Schlein intervista sulla Stampa da Annalisa Cuzzocrea sulla liberalizzazione dell’energia e il mercato tutelato. "Non stanno dalla parte dei cittadini, ma delle società energetiche. Stanno distruggendo uno strumento di mercato che ha protetto i consumatori, rendendoli meno esposti alle fluttuazioni del prezzo del gas – aggiunge -. Il passaggio costerà miliardi di euro in più, ci saranno aumenti medi del 34 per cento. La crisi energetica dovrebbe averci insegnato quanto siamo fragili. C’erano tutti gli elementi per chiedere anche questa modifica e per negoziarla a Bruxelles".
Sul Foglio abbiamo scritto che, dalla “maggior tutela” alla "contromanovra", Schlein protesta contro Meloni per le cose che il Pd non ha fatto quando era al governo, proponendo soluzioni in contrasto con il Pnrr, irrealistiche e incoerenti. Ha definito l'addio al mercato tutelato una "tassa Meloni" sulle famiglie. "Ma la legge che stabilisce la fine di quel regime l'ha votata il suo partito insieme a quelli che sostenevano il governo Draghi", puntualizza oggi Cuzzocrea. Ma la segretaria dem rivendica che "diciamo da un anno che è necessaria una proroga perché nel frattempo ci sono stati la guerra criminale di Putin in Ucraina, la crisi energetica, il caro benzina, il rialzo dell’inflazione". Schlein d'accordo con Salvini, quindi? No, è Salvini che "si è svegliato dopo la nostra conferenza stampa", dice la segretaria, "mi chiedo dove fosse il giorno prima quando il Consiglio dei ministri è andato dritto". Nessuna possibile convergenza con il governo? "Possono votare i nostri emendamenti alla manovra per estendere il mercato tutelato ancora un anno", ribatte Schlein.
La modifica al Pnrr sugli asili nido, prosegue la leader dem, “smaschera la vera natura di un governo che si muove contro le donne. Contro i bambini e le bambine. I posti in più negli asili sono stati tagliati da 264mila a 150mila. In più, è stato ridotto il fondo nazionale sui bambini da 0 a 6anni, che è quello che paga gli educatorie le educatrici”. E aggiunge: "Non ho visto tagli di queste proporzioni su nessun altro settore". “Vanno contro le donne - dice - anche i tagli alla sanità pubblica e la mancanza di un finanziamento adeguato del fondo per la non autosufficienza, che noi con un emendamento in manovra chiediamo di aumentare di 600 milioni. Vorrei dire a Meloni che se tagli il welfare, la sanità, i servizi educativi per l’infanzia, stai costringendo ancora di più le donne ad avere sulle spalle quel carico di cura”. E poi, sulla questione femminile, apre a Meloni. "Su questo ci siamo, mettiamo da parte lo scontro, proviamo a far fare un salto in avanti al paese. Sulla repressione della violenza sulle donne abbiamo lavorato insieme e siamo riusciti a migliore un testo che è stato approvato all’unanimità. Ora serve la prevenzione".
E poi c'è la piazza di Roma del 25 novembre, che è stata anche accusata di non aver condannato gli stupri e i femminicidi del 7 ottobre in Israele. "Solo chi non ci è stato può darne una lettura di questo tipo", ribatte Schlein. "Era una piazza di popolo, di generazioni diverse, di donne che dicono: ora basta! Una piazza contro la violenza di genere verso tutte le donne, in ogni parte del mondo. Penso ci sia una consapevolezza nuova, ma vediamo nei dolorosi fatti di cronaca che la cultura dello stupro sta attecchendo anche tra i ragazzi. Dobbiamo sradicare la cultura tossica del patriarcato e della sopraffazione che esiste e resiste. E devono farlo soprattutto gli uomini, mettendosi in discussione profondamente davanti a un dato che è strutturale, non episodico".
E, aggiunge, bisogna lavorare "all’emancipazione economica. Solo l’autonomia può liberarti dal ricatto e dalla violenza". "Dobbiamo fare come in Spagna, dove un tavolo tra governo, imprese e sindacati ha costruito una riforma che limita drasticamente i contratti precari. E dobbiamo ottenere il salario minimo". Sul questo progetto "Non è finita", dice Schlein, "lo chiedono anche gli elettori di FdI".
storia di una metamorfosi