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editoriali

La sinistra riparta da...? Il Pd e la sfida dell'identità

Redazione

Starmer? Sanchez? Scholz? Costa? Biden? Perché per il Partito democratico invece di richiamarsi ogni volta a presunti modelli esteri, sarebbe meglio cercare di avere una prospettiva autonoma (smettendola di sottovalutarsi)

Uno dei vezzi più insistiti della sinistra italiana è quello di richiamarsi di volta in volta ai successi ottenuti in altri paesi, considerati come esempi da imitare, con la formula “ricominciamo da…”. Quei “modelli” però, per effetto delle evoluzioni politiche, finiscono spesso per rivelarsi deludenti, e allora si passa a quello successivo. Oggi per la verità è difficile stabilire da chi si possa “ricominciare”. Joe Biden a causa delle sue invettive contro i finti pacifisti su Ucraina e Israele, non si può dire sia un’icona della sinistra italiana. In Francia il raggruppamento delle sinistre progettato da Jean-Luc Mélenchon si sta sfasciando. La socialdemocrazia tedesca di Olaf Scholz regge a fatica. Il socialista Pedro Sánchez resterà in sella solo se otterrà l’appoggio dei separatisti catalani. Il nuovo leader dell’opposizione di sinistra in Grecia, Stefanos Kasselakis, ha un curriculum da imprenditore e finanziere di successo (in America) ed è difficile da decrittare per i greci, figurarsi per gli italiani. Il leader del Labour Party, Keir Starmer, è un follower del blairismo. Restava il primo ministro portoghese António Costa. Ieri però Costa si è dimesso perché implicato in un’inchiesta per corruzione.

Naturalmente non è colpa del Pd se le sinistre in occidente non godono di buona salute, forse c’è addirittura una sottovalutazione un po’ provinciale della propria situazione: secondo i sondaggi per esempio il Pd ha un consenso elettorale superiore a quello della sinistra francese e di quella tedesca, quindi dovrebbero essere loro, caso mai, a considerarlo un esempio. E’ proprio questa specie di internazionalismo subalterno un limite che la sinistra italiana deve superare, anche perché ormai è evidente che non porta da nessuna parte. Le conseguenze dei grandi mutamenti mondiali richiedono risposte, non basta denunciare chi lucra sulla paura, bisognerebbe indicare una prospettiva che permetta di superarla senza negarne le ragioni oggettive. Purtroppo è da lì che bisogna ricominciare, e questo vale per tutti, non solo per la sinistra naturalmente.

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