Una manifestazione organizzata contro il vescovo di Potenza (foto Ansa)

verso le amministrative

Così in Basilicata l'alleanza rossogialla è scossa dal caso Claps

Luca Roberto

A Potenza si riaccende la polemica tra la curia e la famiglia della ragazza uccisa e ritrovata 16 anni dopo. Il M5s cavalca l'indignazione popolare. E il Pd s'interroga sul suo candidato, un imprenditore accusato di essere troppo vicino ai cattolici

Sul destino del cosiddetto “campo largo” piomba il caso Basilicata. O meglio, il caso Elisa Claps. E’ una storia che intreccia cronaca nera, tv e politica. In regione si voterà nella primavera 2024, e sulla base di una logica di alternanza tra Pd e M5s, dopo Sardegna, Piemonte e Abruzzo, ora tocca ai dem individuare un candidato. Il nome più quotato è l’imprenditore Angelo Chiorazzo, capace di pescare anche nel mondo del centro moderato. Un profilo molto allettante per competere in una regione in cui l’amministrazione uscente è di centrodestra. Però s’avverte un problema. Il M5s si è già opposto alla designazione ufficiale di Chiorazzo per il semplice motivo che l’imprenditore sarebbe troppo vicino alla curia di Potenza. E cioè la curia finita di nuovo al centro dell’attenzione mediatica per i riflettori puntati sulla sparizione e omicidio di Elisa Claps, i cui resti vennero ritrovati solo sedici anni dopo, nel 2010, all’interno della basilica Santissima Trinità.

In queste settimane sul caso sono usciti un podcast, una fiction della Rai e una docuserie su Sky. I vertici regionali del M5s si sono persino opposti alla riapertura della chiesa in questione, cavalcando l’indignazione popolare. Chiedendo un passo indietro a Chiorazzo a causa della “frattura profonda tra la società e la curia lucana”. E il Pd? Starebbe dando sempre più corda alle preoccupazioni grilline. Tanto che un dirigente dei dem lucani in una chat interna al partito ha espresso forti perplessità: “Vorrei esternare a voi tutti la mia profonda preoccupazione per il conflitto che si sta innescando tra la famiglia Claps e la Chiesa lucana. Inviterei a non sottovalutare l’impatto anche in termini di opinione rispetto al processo politico che si è innescato e che riguarda molto da vicino il nostro schieramento”. E poi ancora: “Non vi sfugge che mancano ancora due puntate di una fiction che in Basilicata è vista da uno su due e saranno puntate che accresceranno ancora di più risentimento verso una Chiesa non vista certamente come ‘prossima’ al ‘prossimo’”. Chissà al Nazareno cosa ne pensano.

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