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Striscia con Report. In Rai temono asse Ricci-Ranucci. Il giallo Lollobrigida

Carmelo Caruso

Ci sarebbe un ponte tra l'ideatore di Striscia la notizia e il conduttore di Report. La Rai difende Ranucci che "vendica" la Rai dopo il taglio del canone

Roma. Striscia con Ranucci. La notizia viene dalla Rai. “Sigfrido Ranucci si sente con Antonio Ricci di Mediaset”. Paranoie. “Ve lo assicuriamo. Si telefonano,  non è escluso che si scambiano documenti. Sigfrido potrebbe  avere delle fotografie del ministro Lollobrigida”. Ranucci garantisce  di “no”. “E ci credete? Ranucci è capace di dimostrare che il Papa ruba dalla cassetta delle offerte”. L’ufficio stragi di FdI, l’ala “maniere forti” del partito, chiede di “chiudere Report”. Giorgia Meloni ce l’ha con la  Rai. Se lo virgolettiamo ci spedisce a Orio al Serio, con Giambruno (ha lasciato ieri la conduzione)   ma il senso è questo: capisco che non si possa sospendere ma togliete almeno le merendine a Sigfrido! Ranucci e Ricci: il Mes, rispetto a questi due, è borotalco.


Questo è il Ponte di Ranucci, come quello delle Spie di Spielberg. Telefonata. Ore 9,33. Chi parla? “E’ saltata la copertura della vostra talpa Rai”. E lei chi sarebbe? “Er mutanda”. E noi dovremmo credere a “Er mutanda”? “Il mio nome in codice è agente Paolo Corsino, detto Er mutanda”. Ma Paolo Corsini è il direttore dell’Approfondimento Rai, l’uomo che dovrebbe supervisionare i nastri di Ranucci! “Appunto. Uno famoso per la sua mutanda da rugby. Un patriota di Meloni. Il nome non è scelto a caso. Er mutanda ci sta smutandando. Ne va dell’onore della destra. Sigfrido gli vieta pure di utilizzare il gabinetto di Report”.

 

Er mutanda Rai racconta che ci sarebbe una pressione fortissima per “sospendere il programma di Ranucci”, ma che l’ad Rai, Roberto Sergio, il generale Patton, come Sergio Mattarella, padre del pluralismo, è verticale. Non rinuncia a Sigfrido. Il generale non smutanda ma raccomanda: “Fai quel che devi, accada quel che può”. Sergio è Premio Kant 2023.

 

Ricapitoliamo. Come anticipato dal Foglio, il Ranucci, da settimane, scatena l’inviato Mottola, il suo Peppe, Bepin D’Avanzo, l’inviatone di Report che raccoglie, raccoglie, gira, gira, sempre sudato come un manovale che impasta la calcina. Ma, caro Er mutanda, in pratica Report cosa sta cercando? “Allora, da quanto ci risulta, Sigfrido dice che si stanno occupando di finanziamenti ai partiti. Ma l’intelligence ci garantisce che il Ranucci dissimula”. Ma le foto di Lollobrigida ci sono o no? “E chi può dirlo. I maschi di casa Meloni stanno organizzando un viaggio a Fatima”. Giambruno è rimasto senza casa tanto che il direttore dell’informazione Mediaset, Mauro Crippa, si sta muovendo a pietà. Gli ha promesso che lo farà dormire nel garage di Nicola Porro. E’ una suite. La premier, e siamo seri, avrebbe confidato ai soldati di FdI che se ci fosse stato Silvio in vita, tutto questo non sarebbe accaduto.

 

Ovvero: Pier Silvio Berlusconi, ma che padrone sei? L’altro grande dispiacere della premier sarebbe Fidel Confalonieri che non l’avrebbe protetta a sufficienza. A Roma, sapete dove Fidel ha lo studio? A Largo del Nazareno, nello stesso Palazzo di Gianni Letta, che è pure amico di Luigi Bisignani. Giorgia Meloni quando legge i loro nomi in fila butta il sale da cucina. Manco finisce di gettarlo legge che Ranucci lavora in Rai contro il governo. Meloni che giustamente, almeno in casa, in Rai, vorrebbe stare in pantofole, e guardarsi il Tg1 di Chiocci, messaggia a raffica con Giampaolo Rossi, il Profeta, il dg Rai, che maledice il giorno in cui ha accettato l’incarico. Il Profeta è avvilito. Il Mef di Giancarlo Giorgetti prima ha scollegato il canone Rai dalla bolletta, poi ha tagliato venti milioni di euro. In Rai, ogni mattina c’è uno sciopero delle firme come l’Atac. Ultimo quello di Rai News. Solo per dire: sempre ieri, un giornalista di Rai News ha tagliuzzato un video della rassegna stampa e lo ha spedito ai quotidiani del gruppo Jedi. Lavorano in Rai ma collaborano con Repubblica. Lo scopo? Dimostrare che la Rassegna stampa di Rai News la guarda solo Mollicone di FdI. Poche settimane fa, quel campione di Paolo Petrecca, direttore Rai News, aveva lasciato intervistare Bisignani. Credeva di stare a La7. L’intervista, ovviamente, non è mai andata in onda.

 

La Rai è ormai una comunità di hippie. Er mutanda: “La domanda è un’altra. La Rai vuole intervenire su Ranucci? Report è la sola trasmissione che ha la manleva. Se perde le cause legali paga sempre la Rai”. Ma la Rai, come detto, non ha tanta voglia di maltrattare Sigfrido. Prima ragione: “Sigfrido salta come un canguro da quando lo hanno spostato alla domenica. Deve dimostrare che fa più ascolti di Fabio Fazio”. Seconda ragione: “Non ci sembra che il governo ci abbia tanto rispettato ultimamente. C’è un’operazione contro la Rai”. Er mutanda dice che basta guardare i giornali di destra, a partire da Libero, per capire che Ranucci è il vendicator. “Un giorno sì e l’altro no, ci attaccano. Il direttore Mario Sechi, che scrive contro la Rai, non ricorda che il fondo dell’editoria viene pagato con il denaro della Rai”. Al momento sapete in Rai cosa hanno detto a Ranucci? “Responsabilità, Sigfrido. Responsabilità”. E qui si torna al denaro. La Rai ha paura che il governo continui a tagliare risorse e non esclude di praticare super sconti per attrarre pubblicità. E’ il vero spauracchio di Mediaset che adesso comincia a prenderci gusto: “Siamo davvero così potenti?”. La Rai, per rispondere al governo, che non tratta bene la Rai, ha Ranucci a cui “non si può certo spiegare come fare le inchieste”. Mediaset ha dunque Ricci, la Rai ha Ranucci. Di nascosto si parlano. Fabrizio Corona triangola con Rai e Mediaset. Meloni fa post che vanno decifrati come a Delfi. Se le agenzie di rating ci valutassero dal grado dei nostri (presunti) complotti saremmo già junk, spazzatura. Oggi a Umberto Eco non resterebbe che scrivere “Il nome di Giambruno”.

 

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio