Calderone: "Reddito di cittadinanza? 25 miliardi e nessun risultato"

"Il salario minimo di 9 euro non serve: è meglio puntare sulla buona contrattazione", dice il ministro del Lavoro. E Giancarlo Giorgetti aggiunge: "Il taglio finanzia la decontribuzione dei lavoratori a basso reddito"

"Il reddito di cittadinanza è costato agli italiani 25 miliardi di euro in tre anni senza produrre i risultati attesi: né in termini di riduzione della povertà né in termini di accompagnamento sociale". Il ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone, intervistata dalla Stampa conferma che il governo tira dritto. "Indietro non si torna", ha assicurato, nonostante le proteste dei comuni che dicono di non essere in grado di prendersi in carico decine di migliaia di fragili e dei timori dei centri dell’impiego delle Regioni, a loro volta impreparati. Il sostegno ai fragili, assicura Calderone, resterà garantito. "Saremo al loro fianco per fornire tutto il supporto necessario anche in futuro", risponde il ministro. "Questo governo ha già assicurato ai più fragili il sostegno necessario e impiega ogni ora del suo tempo per contrastare e ridurre quel disagio sociale su cui qualcuno, al contrario, come ho avuto modo di dire ieri al question time alla Camera, soffia cercando di costruire il dissenso". Sulla questione, molto criticata, dell’sms inviato dall’Inps a 169 mila persone, il ministro ammette che è stato "certamente impreciso. A giorni arriveranno nuove informazioni per aiutare coloro che sono usciti dal reddito a sfruttare appieno le opportunità del Supporto per la formazione e lavoro. Che, al contrario del Reddito di cittadinanza, è riferito alla persona e non al nucleo. Il che vuol dire che i 350 euro di indennità sono moltiplicabili all’interno del nucleo, sulla base dei componenti che hanno attivata una misura di politica attiva".

  

"Prima di tutto facciamo chiarezza: i percettori del reddito, considerati occupabili, hanno ricevuto un sms dall’Inps che dava indicazione della fine del percorso, che arriva dalla Manovra 2023. Ora è importante dire questo: contrariamente a quello scritto nell’sms, non è necessario andare ai servizi sociali per i fragili che continueranno a percepirlo fino a dicembre 2023", ha poi puntualizzato Calderone anche ai microfoni di Rtl 102.5.

  

E sulla commissione d'inchiesta che Fratelli d'Italia ha chiesto di istituire per verificare l'operato di Pasquale Tridico, presidente dell'Inps, "è comprensibile che si voglia fare chiarezza su una misura che doveva sconfiggere la povertà e che non è riuscita nel suo intento, risultando talvolta assegnata anche a chi non ne aveva diritto e ne ha fruito per diverso tempo", dice Calderone

     

Anche il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in collegamento alla festa della Lega Romagna a Cervia è intervenuto sul tema del taglio del Rdc, che "è andato a finanziare la decontribuzione dei lavoratori a basso reddito, con meno di 30mila euro l’anno. L’abbiamo fatto consapevolmente salvaguardando il reddito di cittadinanza a chi se lo merita mentre quelli che sono abili al lavoro devono accettare di entrare nel mondo del lavoro posto che in tanti settori non si trova mano d’opera". E ha aggiunto: "Quelle risorse sono state messe su questa decontribuzione che vale dai 50 ai 100 euro mese per i lavoratori dipendenti a basso reddito insieme ad una limatura di adeguamento delle pensioni più alte e il ricavato è andato a favore di famiglie numerose in una logica di simmetria", spiega ancora. "Dobbiamo guardare a chi lavora e a chi si sacrifica perché il lavoro, come dice la Costituzione, è un elemento centrale. Poi è vero che non riusciamo a far incontrare domanda e offerta di lavoro ...questa è la grande scommessa che non siamo riusciti a vincere ma su cui siamo impegnati perché è la soluzione del problema".

   

Calderone aggiunge infine che il salario minimo di 9 euro non serve: è meglio puntare sulla buona contrattazione. "Il problema del lavoro povero si combatte con la buona contrattazione, da cui può partire anche la contrattazione di secondo livello per migliorare ulteriormente le condizioni. E investendo anche sulla produttività". Concetto poi ribadito questa mattina in onda su Rtl. "Sono contenta - ha detto Calderone - che la presidente Giorgia Meloni abbia aperto a un confronto politico e con le parti sociali sul salario minimo. Il percorso di valorizzazione delle competenze e anche della contrattazione collettiva è importante. La cifra di 9 euro può essere più o meno corretta, però il valore non è dato solo dal minimo in busta paga ma anche dagli altri elementi aggiuntivi garantiti da una buona contrattazione in modo che il tenore di vita sia garantito e le competenze valorizzate".