la questione trasporti

Sui taxi Salvini prova a copiare (male) il Terzo polo

Gianluca De Rosa

A margine dell'ennesimo tavolo con le categorie il ministro lancia la sua proposta per aumentare le licenze. Ma così saranno i tassisti a decidere di quanto aumentare le offerta

Quelli del Terzo polo potrebbero rivendicare almeno in parte un successo. Matteo Salvini alle prese con la questione taxi alla fine ha deciso di seguire la loro proposta: aumentare le licenze offrendo ai titolari una licenza aggiuntiva. Il Ddl del Terzo polo prevede di offrire a ogni tassista una licenza supplementare da vendere però entro due anni. Un modo per indennizzare i tassisti, raddoppiare i taxi, ma senza gravare sulle casse dello Stato.


La proposta di Salvini  ha delle differenze notevoli che potrebbero vanificare l’operazione. Le licenze infatti non saranno raddoppiate in automatico. Saranno i tassisti a poter chiedere ai comuni competenti una licenza aggiuntiva. Potranno farlo, ma anche no, saranno insomma loro a decidere quante licenze in più ci saranno. Inoltre, non avranno l’obbligo di venderla, ma potranno affittarla. Anche perché  alcune di queste licenze aggiuntive potrebbero essere solo temporanee.
“Salvini deve aver letto la nostra proposta, ma forse era senza occhiali e non ha capito bene, se ci invita al ministero gliela spieghiamo bene”, ironizza uno dei promotori della proposta terzopolista, il deputato di Iv Luigi Marattin.


 Salvini d’altronde si è trovato di fronte a una situazione che avrebbe volentieri evitato. Anche nel centrodestra c’è chi maligna. “Ha dolosamente deciso d’ ignorare il problema per non inimicarsi la categoria, ora non sa che fare”. A dirlo ieri d’altronde è stato lo stesso Salvini. “Negare che ci siano aspetti da migliorare è inutile, ma l’intenzione è studiare insieme soluzioni”. 

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