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Editoriali

Don Ciotti e l'antimafia a zero spese

Redazione

Per fare un dispetto alle mafie, il sud dovrebbe tagliarsi gli investimenti? Nello scontro con il ministro delle Infrastrutture ad avere torto è il fondatore di Libera

I modi di Matteo Salvini sono sempre quelli soliti, non propriamente civili, dalla definizione di “signore in tonaca” (anche perché si tratta di un prete che la tonaca non la mette mai) fino all’invito a “espatriare”. Però nel merito dello scontro tra il ministro delle Infrastrutture e don Ciotti, ad avere torto è il fondatore di Libera. La sdegnata reazione del leader della Lega arriva dopo che il prete attivista antimafia, durante la presentazione di un libro nella Locride, ha attaccato il progetto del Ponte sullo Stretto con questo argomento: “Non unirà solo due coste, ma certamente due cosche”. Il problema in un’affermazione del genere, ovviamente, non è il giudizio sull’opportunità di un enorme investimento infrastrutturale per unire la Calabria alla Sicilia. Ma la giustificazione adottata per non farlo: perché sarebbe un business per la ’ndrangheta e per la mafia.

 

E’ un argomento terribile, che descrive uno Stato incapace e un sud irredimibile. Ma soprattutto da questa logica ne discenderebbe che nel Mezzogiorno non andrebbe fatto nessun investimento necessario a farlo uscire dal suo sottosviluppo: niente costruzione di scuole, ospedali, ferrovie, alta velocità, strade, gallerie e centri sportivi. E neppure investimenti per le energie rinnovabili, dai parchi eolici al fotovoltaico. Perché non è che le mafie sono interessate a fare affari con il Ponte sullo Stretto, sono interessate a fare affari e basta. Quindi se riuscissero a controllare certamente una grande opera come il Ponte, su cui sarebbero puntati gli occhi della magistratura e delle forze dell’ordine, tanto più si infiltrerebbero in qualsiasi altro tipo di investimento. E’ un messaggio devastante, soprattutto alla luce del fatto che il 40 per cento delle risorse del Pnrr, pari a 86 miliardi, sono destinate al Mezzogiorno. Secondo la logica di don Ciotti, per fare un dispetto alla mafia il Mezzogiorno dovrebbe tagliarsi tutti gli investimenti.