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l'incontro alla camera

L'omaggio a Berlusconi di Renzi, figlio illegittimo meno beato ma col sorriso

Ginevra Leganza

Il leader di Italia Viva si prende la scena alla presentazione del libro di Pietrangelo Buttafuoco sul Cav. che, dice, "tiene insieme Paride e Amici Miei”. Un racconto

Matteo Renzi – il figlio illegittimo, il figliol prodigo – torna oggi alla casa del padre. In sala stampa alla Camera lo attendono per la presentazione del libro di Pietrangelo Buttafuoco, “Beato lui. Panegirico dell’arcitaliano Silvio Berlusconi” (Longanesi). E l’attesa aumenta il desiderio. Il desiderio di lui. L’altro lui. Meno beato ma col sorriso. Che viene qui, a Roma, a Palazzo Guglielmi, per omaggiare il padre: Silvio Berlusconi. Per salutare la maschera che ci ha tolto ogni maschera. Il satiro-sileno che trent’anni orsono ci ha messo in mutande. Colui che “ha aperto la porta sull’Italia”, come dirà poco dopo Barbara Palombelli, “squarciando ogni velo”.

Come adesso squarcia il velo una voce: “Ammazza, quanta gente!”. È Greta Mauro, il volto chic della Rai che modera la presentazione. Volto chic fa su e giù fra le maschere nel vestibolo. In mezzo alle telecamere. E in questo romanzo d’appendice che è il dopo Cav., scorgiamo Marcello Veneziani, Federico Palmaroli in arte Osho, e blazer vari e variopinti della gioventù renziana (bocconiana o luissina).

Ma adesso – eccolo – arriva lui. Il figliol prodigo che torna alla casa del padre, la casa della libertà dove l’errore è in ciò che non si è fatto – la rivoluzione liberale! – nella diffidenza che fece esitare.

Arriva. Un passo indietro a Benedetta Frucci, vestale luissina in Valentino e Vuitton. Colei che tiene i fili del nuovo balocco del Royal Baby: Il Riformista. Renzi è in camicia a righe e senza cravatta, come in un atto di dolce parricidio.

“Bonsoir, come va?”. E in questo saluto ai giornalisti – in questo vezzo francofono e sfacciato – sembra di sentire l’eco del padre. Il satiro che canta in francese: Que reste-t-il de nos amours, accompagnato al piano da Fedele Confalonieri.

Ed ecco che cosa resta del loro amore. Un figlio illegittimo che l’ha letto, dice, il libro di Buttafuoco. E l’ha adorato. Solo che non l’ha portato, nella dimenticanza tipica d’un ragazzo. Ma certo l’ha letto. E mentre Barbara Palombelli confessa di aver pianto alla notizia della morte – sintetizzando il post Cav. in un’immagine perfetta: “Elly Schlein, con l’armocromista, gli ha reso la più bella corona funebre; è come una lapide sulla morte di Berlusconi” – ecco che lui, Matteo Renzi, ride. E nella risata si confessa figlio – ancorché illegittimo – di cotanto Cav.

E davvero l’ha letto, il libro di Buttafuoco, che è prosa poesia e gran teatro (dell’assurdo, s’intende). E dopo averlo letto, e amato, ci regala una chiosa. Che vale più di mille recensioni: “Buttafuoco tiene insieme Paride e Amici Miei”. Il sentimento di un figlio, seppur scapestrato, e la commedia italiana che li accomuna. Ché chi sa ridere, si sa, è padrone del mondo.

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