L'estate militante di Schlein sugli schermi di Rep. (tutto si tiene)

Marianna Rizzini

La segretaria dem e le tre parole magiche: contrasto-alla-povertà

L'estate militante di Elly Schlein è cominciata e la neo segretaria pd si reca virtualmente a “Metropolis”, il web talk su RepTv, alla presenza del direttore del quotidiano Maurizio Molinari e dei giornalisti Gerardo Greco e Francesca Schianchi. Si gioca in campo amico nel senso della testata, anche se il problema dei riformisti pd che potrebbero non sentirsi totalmente a proprio agio a un certo punto emerge (e infatti è già emerso sul giornale stesso). Risposta di Schlein: dopo l'ultima direzione il partito è “compatto e unito”, e così si presenterà in Campania, il 14 e 15 luglio, all'evento “contro” l'autonomia differenziata, e pazienza se il governatore dem non schleiniano Vincenzo De Luca non la pensa allo stesso modo (e si pensa dunque diserti l'iniziativa).

 

E se il salario minimo dell'estate militante della segretaria è il filo conduttore e l'obiettivo anche oltre le priorità del segretario Cgil Maurizio Landini, che lo considera un primo step verso la cancellazione dei contratti precari, sulla questione “deriva massimalista” nel Pd la segretaria non vede bicchieri mezzi vuoti: “Può essere accusato di massimalismo il 75 per cento degli italiani che vogliono il salario minimo?”. Tutto si tiene e tutto torna nella cornice che da Ventotene (Europa che non cade in mano alle destre) lambisce papa Francesco e il fil rouge che lega questione dei diritti, emergenza climatica e contrasto alle politiche non economicamente espansive.

 

Si parla di “dinamiche tribali” all'interno di FdI per il caso La Russa junior, si vola pericolosamente sul tema discriminazione (con excursus sul giornalista Filippo Facci e i commenti sul suddetto caso del figlio del presidente del Senato, ché per Schlein persone che scrivono quello che scrive Facci, dice, non dovrebbero avere spazio sulla tv di Stato) e si finisce comunque sull'agenda Schlein: le questioni diritti civili e sociali non sono scindibili, ribadisce – in caso qualcuno là fuori non avesse capito – la segretaria pd. Le interessano i moderati in uscita da Forza Italia?, è il succo della domanda che a un certo punto le viene rivolta, ma rispuntano anche qui le parole chiave: contrasto alla povertà. Se ai moderati in uscita da FI interessa, bene. Si tiene anche il Pnrr (non è un fine ma un mezzo per cercare di arrivare a una produttività che vada anche in direzione della riconversione ecologica). Il “lavoro povero” fa da calamita dialettica, mentre Schlein volge lo sguardo a domani e alla conferenza stampa sulla delega fiscale alla Camera, una delle eccezioni parlamentari dell'estate di piazza, di sagra e di festa dell'Unità.

 

  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.