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La maggioranza difende Santanchè, opposizioni divise sulla richiesta di dimissioni

Il M5s presenta una mozione di sfiducia, il Pd: "La voteremo". Il Terzo polo si spacca. Per Tajani (Forza Italia) "è tutto chiarito", mentre Borghi (Lega) dice: "A parti inverse la sinistra non si sarebbe presentata in Parlamento"

Giorgio Caruso

"Non ho ricevuto nessun avviso di garanzia", dice la ministra del Turismo Daniela Santanchè in Senato durante l'informativa per dare conto delle inchieste giornalistiche che hanno messo in luce delle presunte irregolarità nelle sue aziende. Il dibattito in Aula evidenzia le diverse posizioni delle opposizioni. Il Movimento 5 stelle chiede la sfiducia mentre il Partito democratico prende tempo: "Noi saremo coerenti con quanto abbiamo detto oggi, se e quando arriverà una mozione di sfiducia contro la ministra la voteremo", dice Antonio Misiani del Pd.

La maggioranza di governo invece si chiude a quadrato attorno alla ministra. "Io credo che a parti invertite la sinistra non si sarebbe presentata in Parlamento per un'inchiesta di un qualche tipo", dice ai cronisti Claudio Borghi della Lega. "E' tutto a posto", commenta il ministro degli Esteri di Forza Italia Antonio Tajani, che alla domanda se non sia il caso che la Santanché faccia un passo di lato risponde: "In una democrazia liberale, uno è colpevole quando è condannato in terzo grado. Nei regimi comunisti c'è il sospetto, nei regimi liberali uno è innocente finché non è condannato in terzo grado".

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