A Montecitorio

Mes, se ne riparla a novembre. La destra chiede una sospensiva di 4 mesi

Valerio Valentini

I partiti di maggioranza buttano la palla in avanti e chiedono il rinvio della discussione sul Meccanismo di stabilità europeo, in programma oggi alla Camera. La delibera sarà votata mercoledì prossimo. "Mi auguro che sotto l’ombrellone faranno buona lettura del trattato", dice Amendola (Pd)

Arrivederci Mes. Alla fine, l'espediente è arrivato. E nel giorno in cui la discussione sulla ratifica del Meccanismo europeo di stabilità arriva in Aula alla Camera, la destra chiede una sospensiva di 4 mesi. Se ne riparlerà a novembre. Nel frattempo palla in avanti. Così ha deciso la premier Giorgia Meloni e mercoledì prossimo la delibera, firmata dai capigruppo dei partiti di maggioranza, verrà messa ai voti. E approvata.

Hanno bisogno di altri mesi, mi auguro che sotto l’ombrellone faranno buona lettura del trattato", dice a caldo Enzo Amendola del Pd. La logica per il governo resta quella del "pacchetto": rimandare la questione, cercando nel frattempo contrappesi sugli altri fronti aperti in Europa. Poco importa insomma che l'Italia sia l'unico paese che ancora non ha ratificato la riforma del Mes, poco importa che pure il Mef di Giorgetti nei giorni scorsi abbia messo nero su bianco i vantaggi che ne potrebbero derivare. 

 

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  • Valerio Valentini
  • Nato a L'Aquila, nel 1991. Cresciuto a Collemare, lassù sull'Appennino. Maturità classica, laurea in Lettere moderne all'Università di Trento. Al Foglio dal 2017. Ho scritto un libro, "Gli 80 di Camporammaglia", edito da Laterza, con cui ho vinto il premio Campiello Opera Prima nel 2018. Mi piacciono i bei libri e il bel cinema. E il ciclismo, tutto, anche quello brutto.