Foto Ansa

a palazzo san macuto

Altro che Ciavardini, per Colosimo la foto che conta è quella con la famiglia Meloni

Simone Canettieri

La maggioranza compatta elegge la nuova presidente della commissione Antimafia in polemica con Pd e M5s. I vicepresidenti sono Cafiero De Raho e D'Attis. Nella lotta politica pure Falcone diventa un feticcio

Chiara Colosimo è la nuova presidente della commissione Antimafia. Più della foto con l’ex Nar Luigi Ciavardini – in occasione di un evento solidale per i detenuti di Rebibbia quando era consigliera regionale – per la deputata di Fratelli d’Italia vale la foto di famiglia che può vantare: lei, Giorgia e Arianna Meloni, Francesco Lollobrigida. Da anni insieme, nei secoli fedele. “La fiamma magica” è servita, e dunque la premier non ha cambiato idea. A Palazzo San Macuto Colosimo prende, a scrutinio segreto, ventinove voti su trenta: tutti quelli della maggioranza, eccetto il suo. Certi mugugni dentro FdI rimangono dunque sui giornali e sui siti. Basta leggere tutte le dichiarazioni di giubilo provenienti da Via della Scrofa per l’elezione di Colosimo (l’unico big del partito che non si complimenta è il suo ex mentore Fabio Rampelli: dettagli). 

Pd e M5s entrano in aula, ma poi escono e non partecipano al voto per eleggere la presidente della commissione bicamerale. Il Terzo polo no: punta su Dafne Musolino, senatrice delle Autonomie (eletta con il movimento di Cateno De Luca) che alla fine prende quattro voti. Ma è sul secondo scrutinio che Azione e Iv entrano in rotta di collisione con il resto delle opposizioni. 

Federico Cafiero De Raho, ex procuratore antimafia ora parlamentare M5s, viene eletto vicepresidente assieme a Mauro D’Attis di Forza Italia. Per De Raho votano anche i dem che, alla terza e ultima votazione, riescono a fare eleggere segretario Anthony Barbagallo. Scambio di accuse tra la forze di minoranza. I rossogialli tengono, il Terzo polo non li segue. E’ una giornata particolare: si celebra l’anniversario numero trentuno della strage di Capaci. E dunque dem e grillini parlano di “pagina nera” della maggioranza. Davanti a loro l’associazione Libera che ribadisce il no a Colosimo. Ma che dice la neo presidente? Fuori da Palazzo San Macuto, che sarà la sua nuova casa per i prossimi cinque anni, parlotta con la agenzie di stampa: “Nella mia vita hanno sempre parlato i fatti e le battaglie che fin qui ho condotto. Con il profondo rispetto che devo ai familiari delle vittime li invito qui. Questa è casa loro. Possono venire quando vogliono, indicare le priorità”. Rispetto al presunto legame con l’estremista di destra, Luigi Ciavardini, spiega: “Soprattutto permettetemi, visto che sinora non ho parlato, io non ho amicizie. Ho espletato nella mia funzione di consigliere regionale quel che mi era concesso e quel che era dovuto. Cioè incontrare anche persone che sono state o sono detenute. Quindi conosco Ciavardini esattamente come lo conoscono moltissimi altri eletti di altra appartenenza politica perché lui è in una associazione che si occupa del reinserimento dei detenuti nel momento in cui hanno scontato le loro pene”. Colosimo rivolge il suo primo pensiero a Giovanni Falcone, nell’anniversario della strage di Capaci in cui perse la vita insieme alla moglie Francesca Morvillo, magistrato anche lei, e alla sua scorta composta da Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo. “E alle vittime di tutte stragi, di stampo mafioso e terroristico”. Alla fine il magistrato ucciso dalla mafia diventa un feticcio a cui si attaccano le opposizioni, Pd e M5s, per dire che “bisogna avere decenza istituzionale” (parole del senatore grillino ed ex pm Roberto Scarpinato), ma anche per dire che Colosimo è la migliore risposta alla malavita organizzata in occasione di questa ricorrenza. Alberto Balboni, presidente della commissione Affari costituzionali del Senato di Fratelli d’Italia, si spinge ancora più in là: “Quattro parlamentari del Pd che vanno in processione dal terrorista Cospito esercitano una legittima prerogativa parlamentare, mentre Chiara Colosimo che incontra il terrorista Ciavardini nell’ambito di iniziative volte al reinserimento degli ex detenuti, non adempie all'articolo 27 della Costituzione? Questa doppia morale è veramente disgustosa”. Dunque non se ne esce. Chiara Colosimo prende il posto di Nicola Morra, ex grillino, eletto all’epoca solo con i voti M5s e Lega. 
 

  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.