Emmanuel Macron e Giorgia Meloni (Ansa)

In Islanda

Macron prospetta la pace con Meloni: "Sui migranti dobbiamo aiutare l'Italia"

Redazione

"C'è necessità di cooperare, perché non sottovaluto che l’Italia è il paese di primo approdo: non si può lasciare sola", ha detto il presidente francese, che prima del Consiglio d'Europa ha salutato la premier. "Clima di grande cordialità", dicono fonti diplomatiche italiane

Il messaggio distensivo arriva in serata: "C'è soprattutto necessità di cooperare per le frontiere comuni, perché non sottovaluto che l’Italia è il paese di primo approdo: subisce forte pressione e non si può lasciare sola". Emmanuel Macron parla da Reykjavík dove si è tenuto il Consiglio d'Europa. Si rivolge all'Italia, al governo Meloni. Prove di disgelo sull'asse Roma-Parigi, dopo settimane - mesi - di tensioni e accuse reciproche. "Dobbiamo costruire soluzioni comuni", ha aggiunto il presidente francese parlando al Tg3.
 

Una relazione, quella tra Francia e Italia, che negli ultimi giorni si era fatta ancora più difficile con gli attacchi contro Giorgia Meloni di Stéphane Séjourné, a  capo del partito di Emmanuel Macron, Renaissance. E prima ancora da parte del ministro dell'Interno francese Gérald Darmanin (in quell'occasione il ministro degli Esteri Antonio Tajani aveva annullato la sua visita francese), che oggi ha ribadito, che "abbiamo il diritto di dire che la Le Pen, la Meloni, non hanno il modello giusto. Quando si fanno promesse avventate, quando si è esponenti dell’estrema destra ci si rende conto che la realtà è più dura".


Forse è ancora presto per parlare di ritrovata intesa, ma di sicuro la giornata di ieri - con le dicharazioni di Macron - segnala almeno un riavvicinamento. Quanto forte, si vedrà. Ma intanto fonti diplomatiche italiane parlano di "clima di grande cordialità in Islanda" tra il presidente francese e la leader italiana, che si sono salutati - raccontano le stesse fonti - prima del Consiglio d'Europa.  Un incontro con Macron? "Avrò modo di vedere tutti, da qui vado diretta in Giappone per il G7. Sono lunghe giornate nelle quali tutti quanti parleremo con tutti. Ho già risposto su questo, è materia che a me non interessa particolarmente", aveva detto Meloni al suo arrivo al vertice europeo, dribblando ogni polemica. "Mi interessano le questioni che in questa fase la comunità internazionale deve avere la forza di affrontare e ribadire senza tentennare. Il resto sono questioni di politica interna e le lasciamo alla politica interna", Macron ha fatto il resto.

 

La presidente del Consiglio si è intrattenuta inoltre con il primo ministro inglese Rishi Sunak, il cancelliere Olaf Scholz e altri capi di stato e di governo, conversando anche con il cardinale Pietro Parolin e il primo ministro ucraino Denys Shmyhal, che poche settimane fa ha partecipato alla Conferenza di Roma sulla ricostruzione di Kyiv

"Faremo la nostra parte per garantire all’Ucraina il futuro di libertà, di integrità, di democrazia che merita, il futuro europeo che merita", ha detto successivamente Meloni nel suo intervento, aggiungendo che "per questo l’Italia ha, tra le altre cose, immediatamente aderito all’accordo promosso dal Consiglio d’Europa per istituire il Registro dei danni causati dalla guerra, perché non vi sia impunità". 

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