Silvio Berlusconi alla celebrazione dell' anniversario della Liberazione 25-04-2009 Onna, L'Aquila (Roberto Monaldo / LaPresse) 

25 aprile

Il Cav. ricorda il discorso di Onna: "Viva il 25 aprile, la festa di tutti gli italiani che amano la libertà"

Silvio Berlusconi rompe il silenzio con una nota dal San Raffaele: "Siamo un grande popolo, capace di superare ogni divisione e ogni contrasto per conseguire il bene dell'Italia e degli italiani"

"Nel 2009, poche settimane dopo il terribile Terremoto che colpì l'Aquila, mi recai a Onna per celebrare la Festa della Liberazione. Avevo scelto quel piccolo comune d'Abruzzo, che era stato teatro di una tremenda strage operata dai nazisti durante la guerra e che aveva subito profondi danni e gravi perdite per il terremoto, perchè avevo visto nello slancio di solidarietà che aveva unito tutti gli italiani alle popolazioni colpite, lo stesso spirito che tanti anni prima aveva consentito all'Italia di risorgere dalle rovine della guerra", ha ricordato Silvio Berlusconi. Con una nota diffusa alla vigilia del 25 aprile, ancora ricoverato al San Raffaele di Milano, il Cav. rompe il silenzio per invocare un'altra volta lo stop alle divisioni e invitare a fare di quella della Liberazione la festa "di tutti gli italiani che amano la libertà e vogliono restare liberi", la Resistenza, dice ancora il leader di Forza Italia, è stata una "straordinaria pagina su cui si fonda la nostra Costituzione".

 

Nel 2009 a Onna, ricorda ancora il Cav. "avevo rievocato lo 'spirito di unita' nazionale che animò tutti i protagonisti della resistenza che seppero accantonare le differenze più profonde, politiche, religiose, sociali, per combattere insieme una battaglia di civiltà e di libertà per se stessi e per i loro figli. I cattolici e i comunisti, i liberali e i socialisti, i monarchici e gli azionisti, e con loro i Militari rimasti fedeli non ad un'idea politica ma all'onore della Patria, pur mossi da ideali profondamenti diversi e da una diversa visione del futuro della Nazione, di fronte a un dramma comune, scrissero, ciascuno per la propria parte, ma con eguali dignità e passione, una grande pagina della nostra storia. Una straordinaria pagina sulla quale si fonda la nostra Costituzione, baluardo delle nostre libertà e dei nostri diritti".

 
"Noi siamo un grande popolo, capace di rimanere unito di fronte alle emergenze e che, all'occorrenza, oggi come ieri, è capace di superare ogni divisione e ogni contrasto per conseguire il bene dell'Italia e degli italiani. Questo è un patrimonio, un principio fondante della nostra convivenza civile, che appartiene a tutti gli italiani, senza esclusione alcuna". "L'anniversario del 25 aprile 1945 è dunque l'occasione per riflettere sul passato, ma anche per ragionare sul presente e sull'avvenire di questo nostro meraviglioso Paese. E dunque: Viva il 25 aprile, la festa della libertà, della pace e della democrazia. La festa di tutti gli italiani che amano la libertà e vogliono restare liberi!", conclude.

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