Il caso

La spartizione delle commissioni: 7 a FdI, a Iv il Covid a FI le banche

Simone Canettieri

Dopo la vigilanza Rai, che andrà al M5s, gli altri organismi entrano nel vivo. Ecco come saranno divise le presidenze: Il Foglio ha visionato lo schema

Si inizia oggi con la prima, quella della Vigilanza Rai, destinata ad andare alla grillina Barbara Floridia. Poi dovrebbero entrare nel vivo il resto delle commissioni bicamerali e monocamerali. Alcune di queste sono molto molto importanti, per visibilità, poteri ispettivi e orpelli da corredo. Altre meno. In maggioranza circola già una lista con tutte le spartizioni. Il Foglio ha visionato il fatal “pizzino”. 


Superata la conta per l’organismo tardo sovietico che vigila su Viale Mazzini, si inizierà a parlare dell’Antimafia. C’è da scegliere, e votare, il successore di Nicola Morra. Questa casella la reclama Fratelli d’Italia. In lizza ci sono Chiara Colosimo, deputata in ascesa della Fiamma magica, e Carolina Varchi, parlamentare e vicesindaco di Palermo. Oltre all’Antimafia, il partito di Giorgia Meloni ha già messo gli occhi sugli organismi parlamentari che sorveglieranno  Cdp, Schengen, Semplificazione, Femminicidio, Forteto, Consiglio d’Europa-Ince e Mediterraneo. L’opposizione, dopo aver occupato quelle che le spettano di diritto, punta a insediarsi nella commissione Covid, pallino da sempre di Matteo Renzi e dunque della gamba di Iv che anima il Terzo polo calendiano. In questo suq c’è molta attenzione per l’organismo che si occuperà della misteriosa morte del manager David Rossi e dunque del caso Mps. “Ecco perché – si legga nel foglio capitato nelle mani di questo giornale – Semplificazione o Forteto e Femminicidio  saranno dei jolly da offrire all’opposizione dopo aver chiuso la partita sulle altre bicamerali ancora da costituire e definire”. Il Pd, con Roberto Morassut, vuole fare luce per esempio su un altro grande mistero italiano: la scomparsa di Emanuela Orlandi. Carte alla mano, nel dettaglio al Carroccio andrebbero la presidenza del Federalismo fiscale, Enti gestori, il Ciclo rifiuti e l’Osce, mentre Forza Italia avrebbe in dote Questioni regionali, Banche, Anagrafe tributaria e Insularità. E a Noi moderati? Semplice: spetterebbe la Nato, con Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc, più un’altra da definire. Altro nodo sciolto, quello delle vicepresidenze: sempre in base al documento sulle sedici disponibili qui lo schema approvato sarebbe il 7-5-4 (nulla incasserebbero i centristi). Nel dettaglio, FdI otterrebbe (oltre alla Vigilanza Rai con Augusta Montaruli), la vicepresidenza di Federalismo fiscale, Ciclo rifiuti e Banche, per la quale però non sembra esserci una grande fretta per decidere chi prenderà il posto di Carla Ruocco. A Matteo Salvini, invece, sarebbero state promesse cinque vicepresidenze (Schengen, Semplificazione, Cdp, Anagrafe tributaria e Forteto) e quattro al partito di Silvio Berlusconi (Infanzia, Enti gestori, Antimafia e Consiglio d’Europa). Questo è lo spartito. In parte ancora da perfezionare. Di sicuro, per un Parlamento fortemente ridotto, saranno gli ultimi posti al sole per chi in maggioranza non è riuscito a entrare nel governo o negli organismi della presidenza delle Camere.
      

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.