L'intervista

"Ora con Schlein discutiamo di contenuti". Parla Virginia Raggi

Gianluca De Rosa

Per l'ex sindaca grillina di Roma il dialogo tra M5s e Pd può riprendere parlando di temi. Ha già un'agenda: "Possiamo ripartire dai servizi pubblici fondamentali, sanità e scuola su tutti"

Virginia Raggi in un certo senso è stata una pioniera. Sindaca di Roma, ufficiosamente la quarta carica dello Stato, prima che Giorgia Meloni arrivasse a palazzo Chigi e prima che il principale partito di opposizione, il Pd, scegliesse una leadership femminile, quella di Elly Schlein. “La sua vittoria – dice oggi al Foglio Raggi – è una buona notizia”. Per la neosegretaria dem ha un consiglio: “Non arrendersi mai e credere in quello che fa. Le arriveranno tanti attacchi, anche dagli amici, e dovrà essere forte, molto forte”. Comunque, dice l’ex sindaca: “Adesso dovrà dimostrare sul campo il suo valore”.

 

Una sfida sarà quella delle alleanze. Con lei il M5s potrà tornare a parlare con il Pd? “A me non importano le chiacchiere su alleanze. Credo che tutte le forze politiche possano, o meglio debbano, confrontarsi sui contenuti. A destra come a sinistra ci sono temi che aggregano. E questo non ha nulla a che vedere con le alleanze”. Eppure per molti versi l’agenda di Schlein sembra simile a quella del M5s. Su cosa si potrebbero trovare delle convergenze? “Penso si debba partire da un serio piano di rilancio sui servizi pubblici fondamentali: scuola e sanità per primi. Riaprire gli ospedali pubblici che in questi anni, almeno nel Lazio, hanno visto diminuire vertiginosamente i posti letto a favore dei pazienti ‘paganti’ e rilanciare sul serio la scuola pubblica. E poi copiare quello che già avviene in altri Paesi: investire in progetti e aziende sostenibili e giovani. Quest’ultimo è un appello che rivolgo anche ai partiti di destra: il futuro sostenibile passa da qui”. Su un argomento Raggi ha anticipato anche Conte: le armi in Ucraina. Quando ancora il M5s votava a favore l’ex sindaca sui social manifestava già un certo scetticismo. Oggi il M5s è contrario all’invio di armamenti a Kyviv. Con Schlein potrà esserlo anche del Pd? “Sull’argomento io confido in una soluzione diplomatica affidata al Santo Padre”, glissa, senza voler aggiungere altro.

 

L’ex sindaca vorrebbe non parlare di alleanze, ma anche le recenti elezioni regionali hanno dimostrato che, senza l’unità dei partiti di centrosinistra, il centrodestra vince. Insomma, la necessità di allearti sembra stare nei numeri. “Le accozzaglie non portano da nessuna parte”, risponde l’ex sindaca grillina che propone un metodo di lavoro. “Personalmente, non credo nelle alleanze miracolose. I cittadini non votano più perché hanno sfiducia: sanno che dopo qualche mese chi si è alleato poi litigherà. Se invece si lotta a favore di progetti concreti è più difficile dividersi”. Intanto c’è addirittura chi dice che qualche elettore grillino abbia votato per Schlein alle primarie…“Credo che chi sia andato a votare alle primarie non l'abbia fatto sulla base delle alleanze future ma per portare avanti una idea di paese”. 

In ogni caso con la vittoria di Schlein i due principali partiti italiani sono guidati da donne. “Penso che sia normale. Meglio tardi che mai”, dice l’ex sindaca. “Attenzione però a non scegliere le candidate solo perché si devono rispettare le quote rosa. Non siamo panda da tutelare bensì risorse, alla pari degli uomini”.

Chiudiamo con una domanda su Roma. Dopo quasi un anno e mezzo di giunta Gualtieri come giudica l’ex sindaca l’operato del suo successore ? “La città la vedono anche i romani. In ogni caso, gli auguro di fare bene per la nostra città”.

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