Foto di Filippo Attili, Palazzo Chigi, via LaPresse 

l'intervento

Meloni rompe il silenzio su Cospito in tv. Ma resta fuori dalle liti tra maggioranza e opposizione

Redazione

La premier interviene con una telefonata su Rete 4. Non parla delle polemiche sui suoi fedelissimi Donzelli e Delmastro. E va oltre le divisioni: "La sfida degli anarchici è rivolta allo stato, non è un problema di destra e sinistra"

"Ho visto in questi giorni molti toni che secondo me buttavano in politica una questione che in questo momento ci riguarda tutti. E il governo non ha fatto altro che il suo lavoro, facendo molta attenzione a non alzare i toni". A tarda sera, dopo una giornata di silenzio - e di grandi polemiche esplose in Parlamento sul caso Cospito, tra il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, il deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli e le opposizioni -, Giorgia Meloni decide di intervenire, prova a stemperare gli animi. Lo fa con una telefonata in diretta televisiva, e chiama Stasera Italia, il programma condotto da Barbara Palombelli su Rete 4.

 

 

"Il ministro Nordio ha risposto nel merito quando gli è stato chiesto, tra l'altro su un piano interamente tecnico", dice Meloni, difendendo l'operato del governo. E rimarcando come l'esecutivo protegga lo stato di salute del detenuto anarchico Cospito - oggi al giorno numero 106 di sciopero della fame -, senza, però, cedere a quelli che la maggioranza definisce "ricatti". Il 41-bis non è in nessun modo in discussione, lo ha ribadito lo stesso Nordio intervenendo ieri a Montecitorio. Alla premier tocca invece prendere posizione per non far surriscaldare troppo gli animi tra maggioranza e opposizione. E allora sulla questione "intercettazioni in carcere", divulgate da Donzelli in Aula, non ci entra: non parla dei suoi più stretti collaboratori, della presunta fuga di notizie su cui ha aperto un fascicolo la procura, ma ribadisce che il caso Cospito e le azioni compiute da alcuni gruppi anarchici in segno di protesta rappresentano "una sfida rivolta allo stato, e per questo ci riguarda tutti". Chiarisce che "non si tratta di un tema politico. Non è un problema di destra e sinistra". E continua: "Qui c'è della gente che sfida lo stato italiano dicendo: 'O si fa come diciamo noi, o rischiate di vedere le vostre macchine messe a fuoco'", ribadendo infine che "lo stato rimane fermo davanti alle minacce". Come quelle rivolte al giornalista del Tg2 Stefano Fumagalli e alla sua troupe all'esterno del carcere di Opera, verso cui Meloni esprime "totale solidarietà".