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Meloni incontra Charles Michel: "Proteggiamo le frontiere italiane"

Le dichiarazioni della premier e del presidente del Consiglio europeo dopo il colloquio a Palazzo Chigi

La premier Giorgia Meloni ha incontrato oggi a Palazzo Chigi il presidente del Consiglio europeo Charles Michel in vista del prossimo vertice dei capi di stato e di governo europei previsto per il 9 e il 10 febbraio. In agenda due punti principali: il confronto sulle politiche migratorie, tra il decreto ong a firma del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e le nuove policy in tema di migrazione della Commissione europea, e la risposta europea all'Inflation reduction act di Joe Biden.

"Crediamo serva il coraggio di realizzare strumenti come un fondo sovrano europeo per sostenere gli investimenti", ha detto Meloni a proposito del secondo punto: "Non sarà facile accordarsi su questo obiettivo ambizioso ma per noi è importante che si vada verso quella direzione". Già nella bozza preparata da Michel e inviata ai ventisette in vista del Consiglio europeo la proposta era quella di uno strumento di debito comune ispirato dal programma Sure, ma sono note le resistenze di alcuni paesi come Germania e Olanda. E oggi in conferenza stampa Michel ha ribadito che è necessario "mobilitare più rapidamente gli strumenti finanziari esistenti a livello europeo e nazionale affinchè gli stati membri abbiano la capacità di far fronte alle difficoltà" e anche "adattare il regime di aiuti di stato europei per renderli capaci di mobilitare ogni forma di sostegno per il settore industriale". Questi due punti – ha spiegato – saranno centrali al Consiglio europeo che, in tema di solidarietà, punterà sul fondo Sure: "L'unica soluzione possibile". L'obiettivo a lungo termine, ha continuato il presidente, è un fondo sovrano europeo: "Un vero e proprio strumento di sovranità che servirà ad aiutare settori fondamentali per il mercato interno. Dobbiamo dare indirizzi chiari a partire dalle prossime settimane e ci sarà un lavoro di rifinitura per giungere a soluzioni utili", ha detto Michel, secondo cui "le decisioni che prenderemo al Consiglio saranno decisive per i prossimi dieci anni".

Sulle politiche migratorie Meloni ha chiesto a Michel collaborazione. L'Italia "non può governare e affrontare da sola la materia", ha detto la premier sollecitando l'Ue a un intervento: "Crediamo si debba e si possa migliorare l'azione Europa in tema di rimpatri".

Un punto, questo, su cui Michel ha aperto al dialogo, coerentemente con quanto proposto dalla Commissione europea la scorsa settimana"Dobbiamo essere impegnati a proteggere le frontiere dell'Italia che sono anche le frontiere esterne dell'Ue", ha detto il presidente del Consiglio europeo. "Dobbiamo agire nei confronti dei Paesi terzi, nel continente africano, oltre che di quelli di transito". Michel ha poi spiegato che la percentuale di rimpatri e riammissioni attraverso il meccanismo europeo non è sufficiente. "Siamo convinti che dobbiamo portare avanti il lavoro con gli stati membri sulle conseguenze dell'immigrazione. Argomenti delicati che creano discussioni difficili, lo abbiamo visto negli ultimi anni", ha ricordato Michel, che si è detto comunque "fiducioso che si riuscirà ad affrontare tutti questi temi".

 

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