Il segretario dell'Ugl, Francesco Paolo Capone (Ansa)

Artigiani e pirati

Confartigianato, Cna e Casa scrivono al Cnel di annullare il contratto Confindustria-Ugl

Nunzia Penelope

La lettera è la resa dei conti di una battaglia iniziata in autunno, quando la piccolissima Assoartigiani annunciava la firma di un nuovo contratto nazionale per le micro imprese. La riunione per deciderne la regolarità è fissata al 31 gennaio

Quel contratto non s’ha da fare: è il senso della lettera che Confartigianato, Cna e CasaArtigiani hanno inviato al Cnel, chiedendo di “disconoscere” il nuovo contratto nazionale firmato dalla piccolissima Assoartigiani. Ma non si tratta di una guerriglia interna al settore artigiano: lo scontro è con la Confindustria, alla cui area Assoartigiani appartiene. E la lettera al Cnel è il tentativo finale per vincere una battaglia iniziata in autunno.

 

Tutto comincia il 19 ottobre scorso, quando Assoartigiani e il sindacato Ugl annunciano la firma di un nuovo contratto nazionale per le “micro e piccole imprese metalmeccaniche di installazione di impianti, orafi, argentieri e affini”. In realtà poca roba, un pugno di aziende tra Brescia e Bergamo. Ma la notizia è mal presa sia da Cgil, Cisl e Uil, sia dalle tre grandi associazioni del settore, che si domandano: l’artigianato metalmeccanico, oltre 600 mila addetti, gode già di un sistema contrattuale solido e rappresentativo, che bisogno c’è di questa novità? Il sospetto è che si tratti di un’operazione più politica che sindacale: la firma è avvenuta proprio a ridosso dell’insediamento del governo Meloni, e poi l’Ugl è un sindacato vicinissimo alla destra, in particolare alla Lega, come presumibilmente anche Assoartigiani, che ha sede a Bergamo. Che si tratti del primo “contratto pirata nero-verde”? E nel caso, quanti altri potrebbero seguire?

 

L’Ugl di Paolo Capone, tuttavia, non è certo un sindacato pirata: è una confederazione riconosciuta e partecipa ai tavoli del governo. Tanto che, nella lettera di protesta che Cgil, Cisl e Uil inviano a Confindustria, non se la prendono con l’Ugl, ma con Confindustria stessa: accusandola di favorire, con il via libera al contratto Assoartigiani, l’allargamento della già vasta “giungla contrattuale”. Nella lettera i sindacati parlano di “grave scorrettezza”, di “violazione del Patto della fabbrica”, e chiedono all’associazione di Carlo Bonomi di “rimuovere la vostra titolarità dalla sottoscrizione dell’intesa Assoartigiani”.

 

Duri anche i metalmeccanici: Roberto Benaglia, leader della Fim-Cisl, afferma che avallando “la presunta Assoartigiani” Confindustria contribuisce “alla degenerazione e balcanizzazione del sistema contrattuale”. Tanto più che questo nuovo contratto “è stato siglato con il ruolo attivo della Vostra associazione, con la quale ci si era proposti di regolare il sistema di rappresentanza e di contrastare la proliferazione dei contratti pirata”. Insorge anche Confartigianato, il cui presidente, Marco Granelli, spiega: “l’ennesimo contratto siglato da organizzazioni non rappresentative” finisce per alimentare “la confusione e il dumping contrattuale, alterando gli equilibri negoziali faticosamente raggiunti’’.

 

Nessuna di queste pur autorevoli prese di posizioni, però, fa breccia: il contratto Assoartigiani-Ugl c’è e resta saldo in area confindustriale. Confartigianato, Casa e Cna decidono dunque di rivolgersi al Cnel, come arbitro decisivo rispetto alla validità dei contratti. E qui si arriva alla lettera di cui abbiamo parlato all’inizio: “Ci è giunta notizia – scrivono le tre organizzazioni al presidente del Cnel Tiziano Treu – della sottoscrizione di un contratto firmato da una associazione denominata Assoartigiani, aderente a Confindustria”. Nella lettera si spiega che questa intesa “si sovrappone all’ambito di rappresentanza e regolazione dei rapporti di lavoro già presidiato dal nostro contratto collettivo depositato presso il Cnel”. Inoltre, a Confartigianato, Casa e Cna, “è riconosciuta la natura di associazioni comparativamente più rappresentative”, ma lo stesso non può dirsi per Assoartigianato, cui mancano “i requisiti fissati dal ministero del Lavoro” a causa della “esigua consistenza associativa e territoriale”: dunque, al contratto mancano anche i requisiti per essere “depositato” al Cnel, ottenendone il codice identificativo di legge, e una sua eventuale domanda di registrazione dovrà essere respinta. La palla passa ora a Villa Lubin: la riunione della commissione per decidere sulla regolarità del contratto Assoartigiani-Ugl è fissata per il 31 gennaio.