Il racconto

Donatella Bianchi, l'unico missile che Conte tollera. Per abbattere il Pd nel Lazio

Simone Canettieri

La giornalista di "Linea blu" è la candidata del M5s alle regionali. Fratelli d'Italia: "E' la nostra migliore alleata". Lei: "Dopo le regionali deciderò cosa fare". Pronto un posto alle Europee

“Ecco la nostra migliore alleata”. Il deputato di Fratelli d’Italia Massimo Milani ride. Sta qui, all’Acquario romano oggi casa dell’Architettura, con Francesco Rocca, il candidato governatore meloniano nel Lazio, predestinato al successo seppur con sguardo da bandolero stanco. E’ appena arrivata per uno scampolo di confronto Donatella Bianchi, appunto.

L’unica arma che Giuseppe Conte non ripudia.  Missile biondo a lunga gittata per abbattere il centrosinistra a Roma e province fra tre settimane. L’ex premier non ha in mente vie diplomatiche con il Nazareno e nessun disarmo. In Lombardia, dove servirebbe un miracolo, è alleato con il Pd, nel Lazio se ne guarda bene. La giornalista è dunque il Tank  per  portare alla disfatta i  dem (e il Terzo polo) e poi trattare, quando sarà, da una posizione di forza. Anche Rocca se la ride:  “Alessio D’Amato di questo passo, con la storia del voto utile, rischia di arrivare terzo. Facessero loro”. 

Sotto una fredda pioggia si è appena conclusa la mattinata di Bianchi, 59 anni da La Spezia, casa a Ponte Milvio, due matrimoni e due figli, giornalista Rai di lungo corso con gavetta al Tgr di Piero Vigorelli. Da segnalare: un debutto adolescenziale a “Domenica In” sotto la guida del mitico Corrado (dotata di una grande voce ereditata dalla mamma,  incise anche il disco Mira mira l’olandesina/Io con te). Già presidente del Wwf, padre  direttore tecnico di un cantiere navale con tessera del Pci, non è iscritta al M5s e non ha votato alle ultime politiche. E’ amica di Pecoraro Scanio. Conobbe Conte agli Stati generali contro la pandemia a Villa Pamphilj.   

“Mettiti dove non ti impalla la telecamera”, consiglia Bianchi a un collega di un tg che la vuole intervistare. E’ sicura e sorridente. Preparatissima sui temi ambientali e  quanto basta sul resto per fare una dichiarazione che non strida.  Di sicuro, questo sì, ce l’ha con il termovalorizzatore di Roma che ha fatto cadere il governo Draghi e che la vedrà in prima fila il prossimo 4 febbraio a Santa Palomba, dove dovrebbe nascere l’impianto. “E’ una bugia: non migliora la raccolta differenziata, si confonde la raccolta dei rifiuti con lo smaltimento. Non rientra nei piani del Pnrr. La Ue ce la farà pagare”. Ma lei farà vincere il centrodestra, lo sa? “E’ D’Amato che si è condannato alla sconfitta”. Non se ne esce. Ma forse lei non ne vuole uscire. 

E’ il volto di “Linea blu” su Rai 1, programma strappato a Puccio Corona (scomparso tre anni fa).  La trasmissione riprenderà a maggio: sarà sempre lei Bianchi a condurla? “Adesso sono in aspettativa non pagata dalla Rai. Dopo  vedremo”. Dicono che abbia accettato questa candidatura a patto di essere capolista del M5s alle prossime Europee. “Rivendico la libertà di cogliere un segnale da queste elezioni regionali”.  Che vuole dire? Boh.

Virginia Raggi, che l’ha incontrata, dice di lei: “E’ una brava persona”. Luciana Castellina, che l’ha invitata a un’iniziativa politica, l’ha chiamata davanti a tutti “compagna Bianchi”. Guizzo negli occhi azzurri della nostra olandesina: “Una gioia: Luciana è un esempio per tutti”. Bianchi punta al 20 per cento. Oltre a quella del M5s è sostenuta anche dalla lista  “Polo progressista-Sinistra ed ecologia”. Dunque Fratoianni, De Petris, Fassina, pezzi importanti di Cgil.

Bianchi incarna il Movimento 3.0 che ha in mente l’avvocato del popolo. “Non ho mai conosciuto Beppe Grillo, nemmeno mi ha chiamato. Gli riconosco, certo, di aver sposato battaglie sull’ambiente molto importanti”.  Schlein o Bonaccini? Con Elly avete molti punti in comune, lo ammetta, “Per ora solo il fatto che siamo donne”. Sicura di sé, battuta pronta dice che non si dimetterà da presidente del parco delle Cinque terre, nomina di Giovanni Toti in Liguria. Alla fine rimarrà a fare opposizione quanto basta in regione prima di volare a Strasburgo o al massimo tornare in Rai. La sua giornata è iniziata allo storico mercato San Giovanni  di Dio, zona Monteverde, in compagnia di Conte.

Ressa assicurata, fra i pochi banchi aperti. Spremuta di romanità garantita. Selfie per l’ex premier. C’è chi lo sbaciucchia. Un fornaio gli racconta che gli italiani non vogliono fare più il pane per colpa del Reddito di cittadinanza. Un fruttivendolo gli regala un chilo di arance. Conte si è avvicina a un macellaio dolente per via della crisi: “Durante la pandemia andò meglio con i nostri sostegni?”. Una signora meloniana: “Peppino sei una sòla”. Un sostenitore grillino: “E’ il messia del popolo sovrano”. Bianchi assiste ai siparietti senza trasporto. Qui vive di luce riflessa. E già pensa al dopo regionali. E’ il genio guastatore del M5s. Come va, va. Basta che il Pd e Terzo polo non vincano. Sta qui per questo. “Ma perché dobbiamo parlare di Pd?”.
 

  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.