Foto di Roberto Monaldo, via LaPresse  

è la livella

Meloni arriva in ritardo alla Camera. Ecco la vera uguaglianza: il traffico di Roma

Salvatore Merlo

La presidente del Consiglio attraversa la via Cristoforo Colombo per raggiungere il centro della capitale. Malgrado la scorta e le sirene resta imbottigliata come tutti gli altri

Arrivata in ritardo di quasi trenta minuti alla Camera dei deputati, dov’era attesa per comunicazioni urgenti, ieri la presidente del Consiglio, on. Giorgia Meloni, è stata rimproverata dall’on. Roberto Giachetti, di Italia viva: “Non mi risulta che sia mai accaduto, almeno negli ultimi vent’anni, che un premier facesse attendere l’Aula e ci trattasse come dei camerieri”. L’onorevole Meloni si è così giustificata: “Mi scuso con il collega Giachetti e con l’Aula perché sono stata io a chiedere di rinviare la discussione per un motivo oggettivo di traffico che non avevo previsto”.

 

Ecco cos’è davvero la democrazia, abbiamo subito pensato noi. Ecco cos’è l’uguaglianza: è il traffico di Roma. Altro che Rivoluzione francese. Così ce la siamo immaginata, l’onorevole presidente del Consiglio, la donna più importante d’Italia, che malgrado la scorta e le sirene, provenendo lei da Mostacciano, dove abita, attraversa la via Cristoforo Colombo per raggiungere il centro della capitale. E resta imbottigliata come tutti gli altri. Una strada e un unico destino quotidiano. Il finestrino che inquadra le stesse sterpaglie che Nessuno taglia (“Nessuno” è il patronimico del sindaco di Roma Gualtieri), le stesse strisce sbiadite sull’asfalto bombardato, le stesse caditoie intasate  dalla monnezza.

 

Alla via Cristoforo Colombo non si sfugge. È la livella. La più straordinaria forma di egalitarismo che esista al mondo. Sarebbe piaciuta a Mao Tse Tung. Famiglie fossili, studenti fossili, lavoratori fossili, presidenti del Consiglio fossili, tutti inchiodati ai loro posti nelle loro fossili automobili. Una così stupenda calcificazione democratica che pone al dotto enigmi affascinanti sul senso più profondo della parola comunitarismo. Lo stolto dirà: prendete la metro Atac. Non sapendo però che  se la Colombo è la livella sociale,  la metropolitana a Roma è invece un’allegoria del Caso. Infatti non sai mai se quell’ignobile carcassa sarà chiusa, aperta, semi chiusa o semi aperta. L’unica certezza è che sarà lurida come una giunca di Hong Kong. Chi va ringraziato? Nessuno.

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  • Salvatore Merlo
  • Milano 1982, vicedirettore del Foglio. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi universitaria in Inghilterra. Ho vinto alcuni dei principali premi giornalistici italiani, tra cui il Premiolino (2023) e il premio Biagio Agnes (2024) per la carta stampata. Giornalista parlamentare, responsabile del servizio politico e del sito web, lavoro al Foglio dal 2007. Ho scritto per Mondadori "Fummo giovani soltanto allora", la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.