(foto Ansa)

la decisione

Nessuna proroga ai navigator: Calderone scontenta le Regioni

Valerio Valentini

Il ministro del Lavoro conferma la linea della fermezza e boccia le richieste dei presidenti di regione (molti di centrodestra): i contratti dei navigator non saranno rinnovati

Questione di coerenza, dice lei. "Conoscevate le regole del gioco, la scadenza del 31 ottobre era nota". Insomma, Marina Calderone non cede. Neppure alle richieste delle regioni di centrodestra, cioè quelle amiche al suo stesso governo. I navigator non verranno prorogati. Neppure fino al 31 dicembre, come pure chiedevano molti governatori, specie al sud. La linea della fermezza è stata ribadita dalla ministra del Lavoro agli assessori regionali convocati in una riunione via zoom questo pomeriggio.

Dunque niente proroga? Gli assessori di centrosinistra di Lazio e Toscana hanno chiesto conferma che fosse davvero questa, la decisione. E non a caso, visto che l'insediamento della nuova ministra s'è accompagnato a una serie di mezzi annunci e comunicazioni istituzionali un poco contraddittorie. "Ammetto che potevamo essere più chiari", ha detto Calderone. Si riferiva, in particolare, a una lettera diramata dal suo ministero il 28 ottobre scorso, con la quale si chiedeva alle regioni di indicare quanti fossero i navigator ancora in servizio presso i centri per l'impiego e se, in caso, ci fosse intenzione di confermarli. "Avremmo potuti essere più chiari nello specificare che si trattava di un semplice monitoraggio", ha confidato Calderone. Sapendo, del resto, che a seguito di quella comunicazione ben nove regioni (di cui sette a guida centrodestra) avevano rinnovato la richiesta di poter continuare a usufruire dei navigator. Tutto inutile, però. Perché ora Calderone conferma che no, nessuna proroga potrà esserci. Al massimo, nelle procedure di concorso che le regioni vorranno bandire per rafforzare le loro strutture dedite alle politiche attive, si potrà riconoscere un punteggio maggiorato a quanti hanno finora operato come navigator.

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  • Valerio Valentini
  • Nato a L'Aquila, nel 1991. Cresciuto a Collemare, lassù sull'Appennino. Maturità classica, laurea in Lettere moderne all'Università di Trento. Al Foglio dal 2017. Ho scritto un libro, "Gli 80 di Camporammaglia", edito da Laterza, con cui ho vinto il premio Campiello Opera Prima nel 2018. Mi piacciono i bei libri e il bel cinema. E il ciclismo, tutto, anche quello brutto.